ARTE NEL MACERATESE: UN ESEMPIO DI COLLABORAZIOONE

Dopo il doloroso sisma del 2016, che ha determinato nell’alto maceratese la perdita di molte vite umane e il crollo anche di chiese un po’ tutte ricche di testimonianze di fede e di arte, nel 2022 nel suggestivo territorio dell’arcidiocesi di Camerino è avvenuta l’apertura di un singolare museo nel quale accogliere il patrimonio artistico di un’ampia zona, come quadri, sculture, croci, reliquari, alcune delle quali avevano nel frattempo recuperato il loro splendore grazie a sapienti lavori di restauro.
Migliore sistemazione non poteva essere che quella del Palazzo Vescovile di San Severino Marche, costruito nel 1590, nel passato sede di soste di prelati, anche cardinali, poi dai successivi ricchi proprietari, fino a diventare un ideale luogo per accogliere un museo dove collocare temporaneamente il patrimonio delle chiese quando torneranno nella loro accessibilità.
Tutto questo è stata la lectio che il prof. Stefano Papetti ha tenuto nella sua terza lezione della riuscitissima serie de “I Martedì dell’Arte”, dal titolo “Opere d’Arte salvate dal terremoto a San Severino Marche”, arricchita da tutta una serie di approfondimenti nei contenuti artistici delle opere che attualmente hanno trovato una temporanea sistemazione, con una precisa didascalia e suddivise per territori di provenienza “quasi a voler lasciare – ha riferito il prof. Papetti – unità di spazio almeno nel ricordo e nella percezione”.
Relazione arricchita da immagini a cominciare dai crocifissi provenienti da chiese diverse, con ben specificato la loro provenienza, per proseguire in tanti capolavori pittorici di ieri e di oggi, come nel bel dipinto della Madonna con il Bambino, di Leonardo Devito (Firenze 1997), Pietro Alemanno, pittore austriaco morto ad Ascoli Piceno nel 1498, autore di uno straordinario polittico, il capolavoro dei dipinti che si trovano a S.Severino Marche del Pinturicchio (1452-1513) (nella foto), la Madonna del Monte di Lorenzo d’Alessandro (1445-1501) di Lorenzo Lotto (1480-1557) e altri.
Come sempre conclusione con tanti applausi al prof. Papetti per la bellezza di quanto riferito, con l’idea di alcuni di visitare il momentaneo museo di San Severino Marche, nel quale di può entrare gratuitamente e uscire con tanta dolcezza. (v.d.s.)

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