Un connubio vincente quello tra la Clinica Oncologica di Ancona e l’Accademia delle Belle Arti di Brera che si traduce nel progetto “Arte per la vita” i cui dettagli sono stati illustrati nel corso della conferenza stampa che si è svolta presso l’Aula S del Polo Murri della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche. Una iniziativa che vede il sostegno dell’associazione Soroptimist di Ancona e della Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona Onlus e grazie alla quale, la Clinica Oncologica è diventata una galleria d’arte.
“Aprire la Clinica Oncologica all’Arte – ha detto la Professoressa Rossana Berardi, Direttore Clinica Oncologica degli Ospedali Riuniti di Ancona e Coordinatrice regionale AIOM Marche – è stato naturale. In questi anni abbiamo rivoluzionato il reparto, con l’aiuto di tutti, per accogliere, prenderci cura, aiutare le persone a suon di musica, di parole, di danza, di moderna tecnologia. Il senso è quello di un luogo pensato non solo come luogo di cura, ma anche di benessere, dove la qualità delle prestazioni e le migliori terapie si accompagnano alla qualità della vita. Del resto prendersi cura vuol dire prendersi a cuore ed è un atto creativo, un gesto che modifica l’esistente generando bellezza. E l’arte è bellezza. Un ringraziamento speciale va all’Accademia di Belle Arti di Brera e alla Direttrice Maria Cristiana Fioretti che con i suoi allievi ha pensato con generosità e creatività un progetto speciale per la Clinica Oncologica, alle amiche del Soroptimist di Ancona, che hanno fortemente creduto e sostenuto questo progetto, alla Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona Onlus e alla sua Presidente Marisa Carnevali, che ci aiuta da sempre a trasformare ogni sogno in realtà. Tutte donne meravigliose e sensibili. Grazie a loro abbiamo trasformato la Clinica Oncologica in una galleria d’arte, in un percorso espositivo tra cura e cultura sempre nell’ottica del miglioramento dell’accoglienza, perché il nostro obiettivo è quello di curare le persone, non solo le malattie.”
Per il Direttore Generale Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi, “l’arte è da sempre per l’uomo una delle forme più spontanee e innate per rappresentare la bellezza e la voglia di orientare la vita nella sua direzione. L’arte in ospedale è il segno che questa ricerca non si interrompe mai, neanche di fronte alla malattia o alle ansie insite nelle attività ad alto contenuto emotivo come quelle che quotidianamente si svolgono da noi. Sui nostri muri appaiono le forme e i colori della speranza, della profondità delle cause prime e delle ragioni ultime , in una parola della necessità che l’uomo esprime di avere una risposta alla domanda delle domande: qual è il senso del nostro esistere. E attraverso l’arte e gli artisti che ci lasciano qualcosa di sé, con il dono di un’opera, prende corpo la consapevolezza del fatto che dove c’è una domanda ci deve essere anche una risposta. Che forse non vediamo oggi ma che aleggia in quella motivazione intrinseca che è nel cuore di tutti coloro che curano e si prendono cura.”
“Le opere prodotte per la Clinica Oncologica – ha detto il Rettore dell’UNIVPM Gianluca Gregori – hanno trasformato gli spazi dell’ospedale creando un ambiente nuovo non solo per i pazienti ma anche per i familiari e per tutti coloro che lavorano all’interno della struttura. Gli spazi dedicati alla cura e alla ricerca dialogheranno con la bellezza delle opere d’arte per diffondere sensazioni positive, le stesse che si percepiscono entrando in contatto con la cultura, visitando una mostra o un museo. Diffondere l’esperienza delle arti nei luoghi di cura significa anche promuovere una nuova forma di educazione alla sensibilità, alla creatività e alla bellezza. Anche l’Organizzazione Mondiale della Salute ha trattato il tema dal punto di vista della ricerca sugli effetti delle arti sulla salute e sul benessere, nel trattato “What is the evidence on the role of the arts in improving health and well-being? A scoping review” a cura di Daisy Fancourt e Saoirse Finn. I risultati di oltre 3000 studi hanno identificato un ruolo importante per le arti nella prevenzione e promozione della salute ma anche nella gestione e nel trattamento delle malattie nel corso della vita. Nel complesso, i risultati dimostrano che l’arte ha un potenziale impatto sulla salute, sia mentale che fisica. Questa prassi, da oggi presente nella Clinica Oncologica, rappresenta quindi una grande rivoluzione sostenuta anche dalla più importante istituzione al mondo in materia di salute, come l’OMS.”
“Il principe Miškin nell’Idiota di Dostoevskij afferma: “La bellezza salverà il mondo”. Certamente potrà farlo anche attraverso l’arte, che è la massima forma espressiva della bellezza e che oggi si propone di aiutare la vita”, ha precisato il Prof. Marcello D’Errico Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’UNIVPM. “Del resto – ha aggiunto – è diffusa la teoria che mette la salute psicofisica in stretta relazione alla cultura ed in particolare all’arte, tanto che anche solo guardare un’opera d’arte favorirebbe il rilascio nel corpo della dopamina, il neurotrasmettitore che regola l’umore. Il bello provoca emozioni positive ed è in quest’ottica che si può contribuire ad aiutare i pazienti ricoverati in Clinica Oncologica, un reparto che si trasforma in una galleria d’arte.
“L’Accademia di Belle Arti di Brera ha collaborato con entusiasmo con gli Ospedali Riuniti di Ancona, l’Università Politecnica delle Marche e partecipa al progetto “Arte per la Vita” per la Clinica Oncologica Medica diretta dalla Professoressa Rossana Berardi” – afferma Maria Cristiana Fioretti, Docente di Cromatologia e Direttrice della Scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Brera -. Con mia grande soddisfazione ho constatato che questa clinica è concepita “a colori”, colori come inno alla vita in cui all’essenzialità compositiva, si contrappone l’emozione vitalistica dei colori”.
“La Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona onlus da sempre è vicina alla Clinica Oncologica, diretta dalla Prof.ssa Rossana Berardi – conclude Marisa Carnevali, Presidente della Fondazione Ospedali Riuniti di Ancona Onlus -. Negli ultimi anni con Rossana sono stati realizzati molti progetti innovativi. Il comune denominatore di tutti questi obiettivi è stato il credere nella cura della persona nella sua globalità con i suoi spazi infiniti di vita al di là di quello ospedaliero. Con queste certezze, da tempo abbiamo cominciato a immaginare un ospedale sempre meno burocratico e sempre di più aperto e disponibile a dare spazio significativo alla fantasia, all’arte, alla creatività e alle espressioni estetiche di linguaggi capaci di trasmettere emozioni e messaggi”
Maria Luisa Martinuzzi, Presidente Soroptimist International Club di Ancona, ha precisato come il Soroptimist International sia un’associazione mondiale di donne di elevata qualificazione professionale fondato nel 1921 e conta, in Italia, 158 Club con quasi 6000 Socie che si impegna, per Statuto ad operare in favore delle comunità locali, nazionali e internazionali ed a partecipare attivamente alle decisioni a tutti i livelli della Società. Le socie rappresentano categorie professionali diverse, favorendo così il dibattito interno e un’ampia e diversificata circolazione d’idee che permette la creazione di progetti e service efficaci.
Il reparto rinnovato, riaperto dopo 3 mesi di lavori strutturali con una breve cerimonia inaugurale, include un progetto di cromoterapia che prevede la presenza, nelle camere di degenza, di luci colorate i cui colori possono essere scelti mediante delle App. Vincente è stata la sinergia di tutti i Servizi, in primis l’Ufficio Tecnico e l’Ing. Sabrina Iobbi che si è spesa per realizzare al meglio il reparto.