“Dall’amministrazione comunale di Civitanova Marche i civitanovesi hanno ricevuto un “Buon Primo Maggio” con un aumento consistente della tassa sui rifiuti (TARI).” Lo sottolinea Mirella Paglialunga del Gruppo Consiliare Per Civitanova che aggiunge: “L’assessore Morresi illustrando il Piano Economico Finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani non ha trovato di meglio che ironizzare sul fatto che “un aumento dell’8% è sempre meglio di un aumento del 10%”. Dimenticando però di comunicare alla cittadinanza alcune amare verità: l’aumento delle tariffe vigenti riguarderà sia l’anno 2024 che l’anno 2025 quindi l’aumento deliberato a carico dei civitanovesi si ripeterà per due anni successivi; con tale aumento “si assicura la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani per il 2024”. Ciò – chiede la Paglialunga- significa che potremmo avere ulteriori aumenti nel 2025, oltre quelli già preannunciati?
La tariffa è articolata nelle fasce di utenza domestica e non domestica e l’ente locale ieri sera ha fatto la biasimata scelta di ripartire i costi per un 55% a carico delle famiglie e per un 45% a carico delle utenze non domestiche.
L’amministrazione Ciarapica non ha tenuto affatto conto del principio “chi inquina paga”, ma ha deciso di penalizzare le famiglie, gli anziani, le coppie giovani, le famiglie unipersonali piuttosto che chiedere maggiori rimborsi a quelle organizzazioni che, come ha illustrato ieri sera l’assessore Cognigni, determinano le maggiori problematicità in fatto di decoro e pulizia urbana.
La spesa complessiva per la gestione dei rifiuti a Civitanova Marche è pari a € 8,905.555 ma è interessante notare che
i costi per le attività di gestione delle tariffe e dei rapporti con gli utenti in capo alla Civita.S.srl incidono per complessivi € 658.800 i servizi diversi resi dal personale di supporto incidono per € 30.044 i servizi amministrativi del personale adibito al Servizio Ambiente del Comune ammontano a €135.025.
Quindi facendo due conti, oltre ai costi del COSMARI, il nostro comune spende ulteriori € 823.869, prevalentemente per attività amministrativa in loco.
Ogni contribuente ha sulle proprie spalle quindi più di € 60 di spese che forse potrebbero essere meglio razionalizzate.
In questo panorama nessuna notizia confortante che possa mitigare il malcontento per i biasimati aumenti. Infatti la raccolta differenziata nel 2024 è ferma al 71,25 % a fronte di un 73,27% del 2020 e l’idea dello sviluppo di sistemi di tariffazione puntuale per premiare l’impegno delle persone nella gestione differenziata dei rifiuti, come avviene nei comuni di Camerino, Castelraimondo, Macerata, Monte San Giusto, Porto Recanati, Recanati, San Severino Marche e Urbisaglia, si allontana sempre di più.
Per tutto quello che ho detto – conclude la Paglialunga – il mio voto è stato contrario all’aumento della tariffa della TARI come deliberato invece dall’amministrazione Ciarapica con voto unanime della maggioranza.”