BCC DI CIVITANOVA, SEDE DISTACCATA E DUE NUOVE FILIALI IN PROVINCIA DI ANCONA

E’ decisamente un periodo di grandi cambiamenti in seno alla BCC di Civitanova, nell’ottica della crescita e dello sviluppo.
Sia sul fronte interno che su quello esterno.
Partiamo dal primo.

Il nuovo modello organizzativo
Dopo il suo arrivo a luglio, il nuovo Direttore Generale Marco Moreschi ha completato il lavoro “monstre” di predisposizione del nuovo modello organizzativo dell’Istituto di Viale Matteotti.
I cambiamenti non mancano di certo in una nuovissima organizzazione “fortemente orientata alla funzionalità, all’efficienza ed efficacia dei processi, allo sviluppo commerciale, alla crescita ed alla valorizzazione di risorse umane e dei territori di riferimento”, dice il DG.
Il nuovo modello è stato approvato con grande soddisfazione e convinzione venerdì scorso dal Consiglio di Amministrazione.

Sviluppo nel territorio anconetano
Per quanto concerne, invece, il fronte esterno la BCC di Civitanova-Montecosaro, estinta la Carilo per effetto dell’incorporazione in UBI Banca e venuto meno l’interesse alla vendita da parte di UBI Banba, non demorde sui suoi intenti di sviluppo nella provincia di Ancona.
Anzi, l’Istituto di viale Matteotti rilancia con decisione, in stretta collaborazione con la futura capogruppo Cassa Centrale Banca, il progetto alternativo, accantonato durante i mesi di trattative con UBI Banca, per l’apertura di una sede distaccata e due nuove filiali nella provincia di Ancona.
“E’ lo stesso territorio che ce lo chiede – dice il Presidente Sandro Palombini – ed una banca locale come la nostra, con una capogruppo fortemente orientata al territorio, non può arrendersi di fronte all’inatteso diniego di UBI Banca”.

Diniego di UBI Banca
E proprio a proposito dell’inatteso semaforo rosso arrivato da Bergamo e che ha fatto perdere mesi preziosi, viale Matteotti ribadisce la sua tesi: “La trattativa tra noi e Ubi Banca è andata avanti per oltre 6 mesi e lo scorso 14 settembre abbiamo ufficializzato la nostra proposta di acquisto coerentemente alle proposte che erano pervenute da Ubi Banca”.
E a tal proposito è stata inviata a Bankitalia tutta la documentazione attestante.
“E’ paradossale che esponenti di rilievo di UBI Banca, della ex Banca Marche e della ex Carilo, media, clienti ed operatori economici del nostro territorio ancora pongano in dubbio trattative ed offerta inviata ad UBI Banca – dice il Vice presidente Marco Bindelli – e obbligano la nostra Banca a dover dimostrare che operiamo, da sempre, in piena trasparenza e correttezza, al punto di essere stati costretti ad inviare all’Organo di Vigilanza la documentazione che attesta gli oltre sei mesi di trattative intercorse”.

Lettera all’Antitrust
Intanto oggi è partita da Viale Matteotti una nuova missiva indirizzata all’Antitrust con la quale la BCC di Civitanova-Montecosaro torna a sollecitare all’Autorità quanto già richiesto, senza ricevere risposta, lo scorso 11 ottobre, ovvero l’esame valutativo della stessa Antitrust sull’operazione di acquisizione di un unico operatore, Ubi Banca, di tre soggetti che operano sul territorio (ex Banca Etruria, ex Banca Marche ed ex Carilo) e di quella che viale Matteotti reputa una “palese operazione di concentrazione – dice Palombini – potenzialmente comportante il rafforzamento di una posizione dominante sul mercato, proprio in ragione del fatto che la Carilo non appare mai menzionata nel provvedimento pubblicato lo scorso mese di maggio dall’AGCM”.
Con la nuova lettera si chiede anche conferma dell’eventuale ed ulteriore specifico parere dell’Antitrust, “di cui non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ma di cui abbiamo appreso la notizia solo a mezzo stampa”.

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