Un silenzio assoluto. Tutti muti quelli dell’amministrazione comunale, tutti distratti da altro, incapaci di difendere l’interesse di Civitanova ma solo i propri piccoli, miseri interessi. Una corte popolata da tanti opportunisti e ruffiani, che cercano in questo modo qualche vantaggio personale. Una vera miseria, di cui paga le conseguenze la città e i cittadini civitanovesi.
Non c’è la guardia medica nei giorni festivi: tutti zitti. Silenzio sulla restituzione, dopo tre anni, della Fiera: nessuno ne parla. Sono uscite indiscrezioni secondo cui la struttura starebbe per essere venduta all’Asl, un’idea strampalata di Saltamartini, avallata da Ciarapica, che ci vuole mettere un centro per l’Alzheimer. Ma nessuno dice nulla. Lo stesso Saltamartini che pochi giorni fa è venuto all’ospedale, di fronte ai primari e alle massime rappresentanze della sanità, a prendersi gioco di tutti, equiparando l’ospedale di Civitanova a quello di Macerata. Un intervento imbarazzante, fatto con supponenza, usando la “magica parola” ospedale di primo livello, ma senza destinare né risorse né personale per renderlo tale. Un gioco di parole, mentre nei fatti Civitanova viene sempre più relegata a ospedale periferico, a fronte degli ingenti investimenti concentrati su Macerata, da ultimo un robot chirurgico da 5 milioni.
Anche la Fondazione ha donato tre ecografi per Civitanova, per una spesa di circa 200.000 euro. Ma non si dice che la stessa fondazione ha speso altrettanto per Camerino, e soprattutto cinque volte di più — oltre 1 milione — per l’ospedale di Macerata. Così come i vantati 30 milioni di euro in apparecchiature sanitarie provenienti dal PNRR (fondi europei portati in Italia dal governo Conte): di quei 30 milioni, suddivisi in circa 40 strumenti sanitari di ultima generazione per tutti gli ospedali marchigiani, l’unico ospedale escluso è proprio Civitanova. E anche qui, di fronte a questa enormità, tutti zitti.
La TAC, attesa da tre anni e destinata all’ospedale ex-Covid di Civitanova, dopo essere rimasta impolverata per due anni, è stata repentinamente trasferita a Recanati due settimane prima del voto per le comunali. Ora Saltamartini annuncia che una nuova TAC verrà installata a Civitanova il primo maggio. Sì, ma con quattro anni di ritardo. Non una parola su come potenziare il pronto soccorso. Dopo cinque anni, non si può dire che sia colpa di altri. Non una parola nemmeno sul fatto che l’unità complessa di oncologia non verrà mantenuta a Civitanova. Tutti tacciono.
Ciarapica pensa solo alla sua campagna elettorale, a trovare preferenze per sé. Questi problemi non interessano, perché non portano voti e disturberebbero gli equilibri regionali e gli alleati. Lui pensa solo a costruirsi un’immagine con i post più ridicoli, slogan ormai prevedibili e operazioni urbanistiche di facciata che portano denaro e visibilità. Gli altri assessori di giunta sono mediocri esecutori, pieni di sé, ma privi di qualsiasi livello adeguato per governare una città come questa.
In maggioranza, a volte qualcuno contesta le cose più gravi, ma di solito stanno tutti zitti. Al di là delle dame di compagnia, assistiamo al solito copione: non disturbare il leader di turno. Ora che c’è la campagna per le Regionali, dobbiamo dire che va tutto bene. Madama la Marchesa può attendere.
Può attendere il centro per l’autismo: sono sette anni che lo promettono. Può attendere il centro per l’Alzheimer: altrettanti anni di promesse non mantenute. Può attendere anche la messa in sicurezza del porto: da sette anni si dice che è imminente, ma ancora oggi non esiste nemmeno un progetto (colpa del Comune, che non l’ha redatto, come ha riferito Acquaroli). Per sei anni, Ciarapica ha preso tutti in giro. Eppure, sono tutti contenti solo perché l’altro giorno Ciarapica ha detto ai presenti del Madiere — tutti soddisfatti — che il progetto è in fase di ultimazione.
Tante cose non vanno. Ma sulla salute — sulla medicina territoriale, sulla funzionalità dell’ospedale, sul futuro del polo ospedaliero — serve un’attenzione concreta, una mobilitazione dei cittadini, politica e sociale. Se si ha a cuore Civitanova. Se davvero si vuole bene a questa città e a chi ci abita.
Giulio Silenzi