CONTO CONSUNTIVO AZIENDA TEATRI: CONSIGLIO DESERTO, ESPONENTI DELLA MAGGIORANZA NON SI PRESENTANO 

Consiglio comunale deserto ma stava nell’aria . La maggioranza si spacca.
Ieri sera il consiglio comunale è stato convocato per discutere diversi argomenti tra cui, il più importantex il bilancio consuntivo dell’anno 2023 dell’azienda teatri presentato in ritardo. Cosa ancor più grave, contro lo statuto e i regolamenti, il bilancio di previsione 2024 non è stato ancora  presentato al Consiglio mentre tutti gli impegni di spesa per le varie iniziative sono stati già deliberati dal Cda dei Teatri. C’e’ una conduzione dispotica dell’azienda che cancella il Consiglio Comunale, La presidente Centioni si rapporta solamente con il Sindaco per come spendere il milione assegnato.
Alle 21 di ieri, ora in cui avrebbe dovuto iniziare il consiglio comunale, in aula erano presenti solo otto consiglieri della maggioranza oltre al Sindaco: Nori e Pantella per i Fratelli d’Italia, Polverini e Pollastrelli della Lega, Campitelli e Fontana di Civitanova unica, Troiani e Mercuri di Vince Civitanova. La minoranza pur presente non ha risposto all’appello.
Assenti Crocetti, Ruffini e Tiberi dei Fratelli d’Italia, Croia e Renzi di Forza Italia, Turchi e Capozucca di Vince Civitanova.
Trascorsa un’ora nel corso della quale sono stati fatti altri appelli e che ha visto l’ingresso di Renzi ma l’uscita di Mercuri, il presidente del Consiglio Troiani ha dichiarato deserta la seduta del Consiglio Comunale per mancanza del numero legale.
Presenti anche la direttrice dei Teatri e la Presidente dei Teatri Maria Luce Centioni che non hanno potuto far altro che constatare l’ avversità nei confronti della gestione dell’Azienda di una parte importante della maggioranza.
Da giorni era nell’aria il malcontento di gran parte dei consiglieri di maggioranza nei confronti appunto della gestione dei teatri da parte della Centioni, esponente – giova ricordarlo – dei Fratelli d’Italia, candidata alle ultime elezioni e non eletta. Ora i consiglieri assenti hanno voluto dare un segnale a Ciarapica ed alla Centioni che le prerogativa del Consiglio non possono essere calpestate

 

 

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