Il consigliere comunale Gianluca Crocetti (FdI) è coinvolto in due procedimenti giudiziari per reati fiscali legati a presunte evasioni. Il primo caso riguarda gli anni 2012-2013, periodo in cui Crocetti, amministratore della lavanderia Lc srl, avrebbe usato fatture per operazioni inesistenti emesse da aziende abruzzesi (Dolce Vita e Fct) per evitare il pagamento di imposte. Le indagini partirono dopo un incendio nella lavanderia e una successiva verifica dei documenti contabili. Si è scoperto che parte della merce e dei servizi riportati non erano mai stati effettivamente forniti, ma servivano a generare crediti d’Iva. Per questi fatti, Crocetti è stato condannato in primo grado a due anni e due mesi di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici per un anno e sei mesi, sentenza poi confermata in appello con lieve riduzione di pena. Ora si attende il giudizio della Cassazione.
Un secondo procedimento, aperto nel tribunale di Macerata, verte su episodi di presunta evasione fiscale tra il 2016 e il 2019. Anche in questo caso, Crocetti è accusato di aver usato fatture per operazioni inesistenti con aziende come Tex Italy, Gotham srl e altre, per risparmiare centinaia di migliaia di euro in tasse. Oltre all’evasione, Crocetti è imputato per occultamento di documenti contabili. L’imputato, assistito dagli avvocati Enrico e Massimo Di Bonaventura, avrà la possibilità di difendersi in aula nel tentativo di dimostrare la sua innocenza rispetto alle accuse.