I giovani e il ruolo degli adulti” il tema al centro dell’incontro che si è svolto sabato 11 febbraio a Civitanova Marche presso il CineTeatro Conti, con Don Claudio Burgio, cappellano dell’Istituto penale minorile “C. Beccaria” di Milano e fondatore della comunità per giovani in difficoltà “kairòs”.
Don Claudio con chiarezza, concretezza e passione ha accompagnato un vasto e attento pubblico eterogeneo e trasversale, a comprendere, attraverso la testimonianza della sua esperienza sul
campo, le fragilità dei giovani di oggi e l’importanza di adulti ed educatori autentici e “credibili”..
«Sono la paura e la diffidenza a segnare la vicenda di molti adolescenti che incontro –afferma don Claudio Burgio – paura di non essere accolti per come sono, paura di non valere agli occhi degli
altri, di rimanere invisibili, paura di essere “misconosciuti” e traditi da un mondo adulto sempre più assente e insicuro, più incline a escludere che ad includere.».
Nel suo racconto don Claudio sottolinea il contesto culturale e sociale che vivono i ragazzi d’oggi: un contesto dove i giovani sono sofferenti a causa della pressione sociale che richiede sempre i
massimi risultati. La “performance” è la regola sociale che guida la quotidianità dei giovani: nella scuola ma anche nello sport, nelle attività artistiche e culturali tutto è legato alla vittoria: “se non
eccello, io non valgo, se non riesco ad arrivare primo, sono inutile”.
Nella società moderna in cui prevale l’individualismo e la competizione, il dualismo tra successo e fallimento segna come un macigno la storia personale di un giovane in formazione. Ecco allora che i ragazzi sono in costante difficoltà in questo contesto, a trovare una condizione di benessere per loro diventa sempre più difficile individuare la propria strada, costruire la propria identità sociale.
Spesso questi giovani lasciati soli, non sono in grado di di affrontare gli ostacoli della vita quotidiana, le relazioni anche tra coetanei sono fluide e prevale la l’egoismo.
Sottolinea nel suo racconto don Claudio ”all’interno di questo modello spesso i ragazzi sono “affascinati dal male” i rapporti sono guidati dal successo, dalla necessità di apparire. A proposito
di “emergenza educativa, Don Claudio precisa: “la parola “emergenza” non deve essere interpretata in maniera negativa: l’emergenza fa emergere i problemi, è sì un segnale d’allarme ma
porta con sé la possibilità di migliorarsi e riscoprire valori più umani. Bisogna tutti noi fare i conti, sul serio, con il disagio delle giovani generazioni. C’è una profonda cecità da parte della società
civile e delle Istituzioni, che non fa che rispondere con misure di sicurezza più stringenti, con la repressione. Ma non credo sia la via giusta, o almeno non è l’unica: i ragazzi che incontro non
riconoscono più l’esercizio di potere e di disciplina come espressione di autorità. L’unica forma di autorità che accolgono è di chi è testimone credibile: quando hanno di fronte un adulto in grado di
ascoltarli e capirli senza giudicarli, allora questo viene rispettato, guadagna credito e fiducia ai loro occhi”.
Anche il Sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, presente per tutta la durata dell’incontro, ha sottolineato l’attualità e il valore del tema dell’incontro e la necessità da parte della Politica del
territorio di una stabile, costante collaborazione con gli attori sociali dedicati alle politiche giovanili.
L’importanza della collaborazione in rete e di un nuovo “patto educativo” è sottolineato da Barbara Moschettoni, direttrice della Caritas Diocesana, che nel suo breve intervento evidenzia come “tutti siamo chiamati a collaborare ed essere più attenti verso i bisogni dei giovani: educatori, insegnanti, allenatori, genitori ed anche la società civile devono camminare insieme”.
Il modello guida che è sottolineato anche da Andrea Foglia, animatore dell’incontro, riprendendo le parole di don Claudio ha sottolineato che “è importante e necessario stimolare il dialogo, l’ascolto e la collaborazione in rete, m condividendo idee e risorse”.
Ad animare l’evento anche i ragazzi dell’associazione Spazio HIP HOP – Zona14 di Civitanova.
Un esempio della collaborazione e del coinvolgimento attivo dei giovani come protagonisti è l’esibizione dei ragazzi che concludono l’evento con un breve spettacolo di free style: iniziano a ballare dalla platea (in mezzo al pubblico) per poi salire sul palco e coinvolgere tutti i partecipanti con l’energia e il ritmo dello loro balletto. Si tratta di un gruppo di ballerini giovanissimi, che frequentano l’associazione Spazio HIP HOP – Zona14 di Civitanova.
Al centro di tutto la valenza del metodo scelto e portato avanti dalla rete sociale “Oltre” che costantemente mette al centro gli attori e i soggetti (spesso anche diversi tra loro) che hanno a cuore
il futuro dei ragazzi: sono guidati da un’autentica passione educativa e proattiva volontà di operare per il benessere e la crescita della comunità: giovanissimi, ragazzi, giovani e adulti.