DONAZIONE ALL’OSPEDALE DI CIVITANOVA, MA SALTAMARTINI SI PRENDE LA SCENA: «IL PRIMO MAGGIO ARRIVA LA TAC». NESSUNA PAROLA SULLA RESTITUZIONE DELLA FIERA

Doveva essere un momento dedicato alla donazione di tre ecografi e un laser all’ospedale di Civitanova, grazie alla donazione della Fondazione Carima. Strumenti destinati ai reparti di Anestesia, Pronto soccorso, Cardiologia e Urologia, con tecnologie utili a rendere meno invasivi gli interventi, soprattutto per patologie urologiche.

Ma la conferenza ha preso subito un’altra direzione. A prendersi la scena è stato infatti l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, che ha trasformato l’occasione in un lungo intervento a tutto campo, tra annunci e bilanci. Al centro delle sue parole, l’arrivo della nuova Tac, previsto per il primo maggio: «Sarà inaugurata la nuova Tac dell’ospedale di Civitanova», ha detto, riferendosi all’apparecchiatura acquistata dalla Regione dopo 3 anni che doveva essere impiantata.

Il dispositivo sostituirà la Tac rimasta inutilizzata nell’ex Covid Hospital, poi finita a Recanati. Saltamartini ha spiegato la scelta così: «A Recanati c’è un ospedale di comunità, qui uno di primo livello”primo livello solo sulla carta viste le carenze che ci sono.

L’assessore ha poi rivolto parole al personale sanitario, ricordando il ruolo dell’ospedale durante la pandemia e promettendo il supporto legale per i medici vittime di aggressioni: «La Regione pagherà l’avvocato di chi subisce violenza».Nulla ha detto del perché la regione non riconsegna la Fiera alla città e nulla ha detto sui milioni per le strumentazioni sanitarie derivanti dai fondi europei del PNRR che hanno visto dotazioni importanti in tutti gli ospedali marchigiani tranne Civitanova.

Nel frattempo, i ringraziamenti ufficiali alla Fondazione Carima sono arrivati dai medici che riceveranno le nuove apparecchiature. Il presidente Francesco Sabatucci ha sottolineato la volontà di “stare vicino al territorio” e ha auspicato che anche altri imprenditori possano fare lo stesso.

Ma la donazione, paradossalmente, è finita in secondo piano. A prendersi la scena, ancora una volta, è stata la politica dellla propaganda.

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