FERMIAMO LE STRAGI! L’APPELLO CHE PARTE DA CIVITANOVA

Un’invocazione di pace è quanto emerso nell’incontro che c’è stato giovedì 26 ottobre nella sala consiliare del comune di Civitanova Marche, che ha visto la partecipazione di un numeroso pubblico che ha ampiamente condiviso il contenuto delle riflessioni, dei vari relatori che si sono avvicendati, riguardanti le assurde guerre che stanno andando avanti nel Medio Oriente.
Hanno coordinato e presieduto l’incontro: Giulio Silenzi, politico e giornalista pubblicista delle Marche, promotore da tre anni dell’Associazione Marchigiana Amici del Popolo Palestinese “Nemer Hammad” e la presidente dell’Istituto Gramsci delle Marche, Silvana Amati. Invitate all’incontro tre stimate rappresentanti femminili.
Ad aprire la riunione Giulio Silenzi che dopo aver ringraziato i partecipanti, ha fatto ampi riferimenti alla Palestina “uno dei punti di riferimento, valori – ha detto – di diverse generazioni, ma che negli ultimi 10 anni non se ne é parlato più, come se l’avessero dimenticata, all’infuori dei fatti tragici di questi ultimi giorni”. Di un aspetto Silenzi si è detto convinto, quello “che se non c’è pace nel Medio Oriente, non c’è pace nel mondo”, poi si è chiesto “com’è stato possibile che si realizzasse quanto accaduto in un massacro che continua e in questa emergenza di umanità è necessario che cessino le armi”. Ha concluso sostenendo la necessità della riapertura delle trattative.
Gli ha fatto seguito Silvana Amati e anche da lei il plauso per la bella partecipazione di pubblico, lasciando intendere di essere “profondamente addolorata – ha riferito con mestizia – per la situazione di guerra e la situazione allucinante in cui si trova la Palestina. A questo punto c’è proprio bisogno di verità”.
La scrittrice Rania Hammad ha insistito sul fatto che in questi tragici giorni “non c’è più correttezza – ha evidenziato – e c’è bisogno di verità storica per i palestinesi massacrati da anni di odio”.
A questo punto è intervenuta la giovanissima Yasmine Jarba, artista di Gaza, ora studentessa a Milano, e parlando in inglese, ma con la immediata traduzione di Alba Nebulsi, giornalista, traduttrice e formatrice Italo-Palestinese, ha fatto un ampio esame della situazione tragica in cui si trova la sua
Gaza e quasi piangendo ha evidenziato la morte di un gran numero di persone, le difficoltà che le famiglie stanno vivendo, per cui è necessario fermare la guerra.
Anche da parte di Alba Nebulsi una serie di riflessioni su genocidio lento che la Palestina sta vivendo in quello che è ormai divenuto un grande campo di concentramento.
Hanno fatto seguito una serie di domande da parte del pubblico alle quali sono state fornite ampie delucidazioni sui tragici momenti di quanto sta accadendo nel Medio Oriente. Alla fine saluti di riconoscenza e affetto. (v.d.s.)
Nella foto (da sinistra): Silvana Amati, Alba Nebulsi, Yasmine Jarba, Rania Hammad, Giulio Silenzi.

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