Esasperazione. È questo il sentimento provato dal signor Rodolfo Offidani al rientro dalla passeggiata con il suo amico a quattro zampe. È lui stesso a raccontarla: “un’odissea quando il mio meticcio di soli 9,7 kg, dopo la solita passeggiata nel rione di san Gabriele fino ai due boschetti urbani, nel mettere piede in casa, inizia una serie di starnuti che mi fanno sospettare che si è beccato un forasacco. Strizza gli occhi e non riesce a frenare gli etciù per eliminare il corpo estraneo che gli è entrato”.
Il panico sale quando il signor Offidani si accorge che sono passate le 20 e perciò trovare un veterinario aperto non è cosa facile.
“Ci sarà qualche veterinario per le urgenze? Certamente che ci sono.
Ne chiamiamo uno e ci mettiamo d’accordo: alle 21.15 eravamo ad
aspettare fuori dell’ambulatorio quando la dottoressa con la divisa rossa
con la scritta Unicam, arriva celermente.
Raccontiamo di nuovo i fatti e, dopo la pesata, ci informa le modalità e la
spesa: 270 €!
Sì proprio così: 270 €. La cifra sarebbe stata minore se avessimo aspettato fino all’apertura del lunedì successivo: due giorni dopo e 70 € in meno! Ma il pericolo era la risalita del fora sacco!
La mia compagna tenta di dire che la cifra le sembra inadeguata, ma dove
andare per risparmiare qualche euro? Così decidiamo di andare avanti
con l’anestesia e l’estrazione.
La cosa si risolve in meno di mezz’ora: il cagnolino è stato sedato, la minuscola graminacea estratta ed è iniziata la fase del risveglio. Poco più tardi eravamo a casa maledicendo parecchie persone.
Ed adesso mi spiego!
Come sia possibile che si possano lasciare senza nessuna cura ampie aree
come i due boschetti urbani che da via Enrico il Navigatore si susseguono
fino a via James Cook nella zona di Fontespina?
Nessuno è venuto a tagliare le piante di graminacee che arrivano oramai
al metro e mezzo di altezza in alcuni punti le cui ariste, le spighette a
freccia, pelose per intenderci, cadute a terra costituiscono un vero pericolo.
Là dove si è intervenuto, anche dietro la chiesa del quartiere, gli operai
hanno lasciato a terra le spighe secche, vero pericolo per i nasi e le
orecchie dei nostri cani, perché le loro punte acuminate e le barbe laterali
le fanno progredire solo in avanti! Se entrano non escono più!
Come mai il nostro Comune non cura alla stessa maniera tutte le aree
urbane? Il look deve essere solo per le zone centrali ? Oppure esistono, in
zone che non frequento, lo stesso pericolo per in nostri fedeli amici ?
Il Comune di Civitanova non permette di frequentare la spiaggia dal 15 di
aprile al 15 ottobre di ogni anno: eppure lì il pericolo di blefarospasmo
(spasmo dell’occhio) o di polmonite da corpo estraneo o anche di rinorragia (sangue da naso) per non parlare di conseguenze più gravi come danni al timpano o l’insediamento nelle vie respiratorie, giungendo ai polmoni o ai bronchi, non esiste! Chilometri di battigia senza nessun fora sacco, magari evitando ombrelloni o docce distanti qualche centimetro dalle acque !
Questo mio è allora un j’accuse contro il Comune di Civitanova Marche,
poco sensibile al benessere dei nostri fedeli animali, indifferente anche
verso i loro proprietari che sono costretti a pagare cifre inaudite ed esorbitanti (spero che nel mio Comune ci siano comunque veterinari più seri e responsabili che non rilasciano parcelle come quella che accludo, per il momento senza pubblicizzare il Centro a cui mi sono rivolto),
Vorrei che si discutesse di questo ed altri problemi anche nelle sedi più
opportune e sollecito la formazione di un gruppo di interesse formato dai
proprietari dei nostri pelosi per far sì che la nostra città possa veramente
includere anche i suoi abitanti a 4 zampe nel rispetto reciproco di norme
e di attenzioni.”
adesso si incolpa il comune pure per una spiga di forasacco. Siamo al top.