E’ civitanovese uno dei due insospettabili rinviati a giudizio nell’ambito di una inchiesta che ha portato alla scoperto un grosso giro di usura dietro il gioco d’azzardo, la droga e la prostituzione. Nei guai, per una indagine della guardia di finanza di Fermo, un 52enne civitanovese a cui sono stati sequestrati il diario degli affari che conduceva, oltre a contanti, assegni, cocaina e marijuana. Convolto anche un 50enne di Porto Sant’Elpidio. Il filone dell’usura è aperto presso la Procura di Fermo, mentre quello legato al giro di case a luci rosse, tutte trovate a Civitanova, al tribunale di Macerata. Tutto è cominciato quando una vittima di usura, esasperato perché non ce la faceva più a pagare il grosso debito contratto, si è rivolto alle fiamme gialle e le indagini hanno fatto emergere un giro più ampio di prestiti a strozzo, con almeno una ventina di persone coinvolte, tutte con debiti di oltre 40.000 euro da rimborsare a tassi di interesse del 50% almeno e che potevano toccare anche il 200%. L’inchiesta ha permesso alla guardia di finanza fermana di portare alla luce il grosso giro d’affari legato al gioco d’azzardo, che veniva gestito da un 50enne di Porto Sant’Elpidio e da un 52enne di Civitanova, anche gestore di un noto circolo privato della città e che secondo gli inquirenti gestiva anche case a luci rosse e forniva alla clientela cocaina e marijuana. Insospettabili le vittime, soprattutto commercianti, imprenditori, liberi professionisti con il vizio del gioco d’azzardo, della droga e del sesso e quasi tutti, dopo aver perso somme al gioco, secondo l’accusa si rivolgevano ai due per ottenere prestiti e così entravano in una spirale da incubo. La svolta delle indagini grazie alle intercettazioni delle conversazioni al cellulare, che hanno fatto anche emergere gli affari a luci rosse. Da qui le perquisizioni e nelle abitazioni del civitanovese e dell’elpidense trovato e sequestrato materiale ritenuto probante per le accuse. La Procura di Fermo ha chiesto il loro rinvio a giudizio. Ancora aperto il fascicolo della Procura di Macerata sul giro di prostituzione e di droga.