GIORNATA DELLA MEMORIA. IL PREFETTO CONSEGNA MEDAGLIE D’ONORE PER TRE CIVITANOVESI DEPORTATI

Giornata della Memoria, a Civitanova le celebrazioni organizzate dall’Ufficio Presidenza del Comune, sono partite da Vicolo della Luna della città alta, davanti alla pietra di inciampo posata lo scorso anno, a ricordo dei cancelli che delimitavano il ghetto ebraico. Il sindaco Fabrizio Ciarapica, il presidente del Consiglio Comunale Claudio Morresi e l’assessore Barbara Capponi hanno deposto una corona di alloro in memoria delle vittime dei campi di concentramento. Durante la commemorazione, Morresi e Ciarapica hanno ricordato la figura di Annita Pantanetti, storica Presidente dell’Anpi di Civitanova recentemente scomparsa. Il neo presidente Claudio Gaetani ha sottolineato che occorre agire non solo sulla memoria ma anche sulle coscienze. Toccante il momento in cui Giorgia Belforte di Legambiente ha letto i versi di Joyce Lussu ‘Un paio di scarpette rosse numero ventiquattro’. Le commemorazioni sono proseguite nella sala consiliare, diffuse in diretta streaming e aperte alla partecipazione di studenti, docenti e cittadini, presente il Prefetto di Macerata Flavio Ferdani. “Oggi ricordiamo – ha detto – l’Olocausto ed i cittadini italiani vittime delle deportazioni e dei campi di concentramento. Il segnale che desidero lanciare è che la memoria non valga solo oggi ma sia coltivata quotidianamente, affinché queste tragedie non si ripetano. Auspico che il nostro messaggio sia trasmesso a coloro che saranno i cittadini del domani, che dovranno portare avanti i valori del rispetto, della dignità, del dialogo, evitando ogni forma di violenza e sopraffazione”. E’ stato il Prefetto a consegnare, insieme al sindaco, le medaglie d’onore istituite con Legge 27 dicembre 2006 n. 296 ai cittadini italiani, militari e civili, che sono stati deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti. Il Presidente della Repubblica ha insignito della Medaglia d’Onore Concetto Cameli, classe 1922, catturato nel giugno del 1944 e internato in un lager e destinato al lavoro coatto per l’economia di guerra. Nell’ottobre del 1945 venne rimpatriato dalla prigionia in Germania. Il figlio, Aroldo Cameli, ha ritirato la medaglia. Insignito della Medaglia d’Onore anche Ulderico Ciccarelli, classe 1920, catturato il 9 settembre 1943 dai tedeschi ed internato in un capo di lavoro per la raccolta di patate in Germania. Venne rimpatriato il 25 luglio 1945. La figlia Rosanna Ciccarelli e il nipote Stefano Ripani hanno ritirato la medaglia. Insignito infine della Medaglia d’Onore Celestino Massi, classe 1917, catturato l’8 settembre del 1943 dai tedeschi e deportato in Germania. In seguito la famiglia ha ricevuto la notizia della morte del proprio congiunto in un campo di prigionia, avvenuta il 16 febbraio 1945. La nipote Anna Massi ha ritirato la medaglia.

Nl corso della seduta del Consiglio interventi degli studenti delle scuole Luigi Pirandello, Giuseppe Ungaretti e Annibal Caro, che hanno presentato i loro elaborati, molto apprezzati dalle autorità. “Desidero ricordare – ha dichiarato il presidente del Consiglio Morresi in apertura della seduta – Annita Pantanetti, della quale conservo il particolare ricordo del regalo di un bellissimo libro ’16 ottobre 1943’ di Giacomo Debenedetti. E riprendendo i concetti di un altro libro ‘La memoria rende liberi’ di Enrico Mentana e Liliana Segre, occorre condannare l’indifferenza, il chiudere gli occhi, il voltarsi dall’altra parte con l’auspicio che l’odierna commemorazione unisca il nostro Paese e tramandi ai ragazzi e alle nuove generazioni il ripudio ad ogni forma di discriminazione”. “Questa giornata – ha dichiarato Ciarapica – ci deve insegnare che non si deve dimenticare e né commettere l’errore scaturito dalla follia nazista, un nazionalismo fuori ogni controllo, il concetto di guerra intesa come rigenerazione e la precisa volontà onnipotente di sottomettere gli individui negando loro libertà di coscienza e di scelta. Auschwitz sintetizza bene questa folle ideologia che purtroppo nel 1938 abbracciò anche l’Italia e che noi condanniamo fermamente. I nostri padri costituenti impiegarono due anni per portarci verso una democrazia che non fosse scalfibile e anche a loro va oggi il nostro ringraziamento”. “Desidero ringraziare Alice Rapagnani e l’istituto grafico pubblicitario Bonifazi – ha dichiarato l’assessore Capponi – per la realizzazione del manifesto incentrato sul bambino che non vuole vedere le atrocità di quel periodo storico”. Carla Mascaretti, ex Direttrice della biblioteca comunale, ha illustrato le principali tappe storiche del regime nazista che sono sfociate nell’orrore dell’Olocausto e dei campi di concentramento. Commoventi le parole del Generale Terenzio Morena, con la sua testimonianza su Italo Servi, ultimo componente di una famiglia di ebrei, recentemente scomparso per Covid. Morena è il diretto testimone della vita di questa famiglia, protetta durante gli anni ‘40 nel pieno delle leggi razziali da tutta la cittadinanza recanatese.

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