Nonostante il regolamento comunale che disciplina le chiusure della categoria professionale artigianale degli acconciatori ed estetiste, vieti espressamente l’apertura nei giorni segnati in rosso nel calendario, lo scorso primo novembre a Civitanova una parrucchieria cinese ha deciso comunque di restare aperta. La cosa ha fatto infuriare Angelo Broccolo, delegato civitanovese della Cna settore benessere e sanità che afferma : “questa volta è stato davvero plateale. Tenere aperto tutto il pomeriggio della festa dei Santi è stata una evidente scorrettezza in termini di concorrenza”. Infatti quel giorno mentre gli altri esercizi erano chiusi, chi ha lavorato, ha tratto profitto. Ma non è soltanto questo ad infastidire i colleghi italiani. C’è anche il discorso dei prezzi che sono nettamente inferiori a quelli che vengono applicati normalmente nei saloni civitanovesi. E c’è anche chi maligna che i prezzi fuori mercato sono possibili grazie ai “prodotti” utilizzati. Insomma i rapporti sono difficili e se finora comunque non si è potuto fare niente perché i comportamenti (applicare prezzi più bassi ad esempio) sono stati regolari, l’apertura nel giorno di Ogni Santi non può secondo gli operatori passare sotto silenzio.
Ci credo che le persone se ne vanno dai cinesi, fare un taglio di capelli da un parrucchiere qui a civitanova varia dai 15 ai 18 euro, manco fosse d’oro il taglio che poi non sei sicuro che te lo fa bene, e poi ho notato che i cinesi sono molto bravi a tagliarli.