IL CONSIGLIO COMUNALE DICE NO AL RICONOSCIMENTO DELLO STATO DI PALESTINA: POLEMICHE SUL VOTO

Nell’ultimo Consiglio Comunale di Civitanova Marche, la maggioranza guidata dal sindaco Fabrizio Ciarapica ha respinto, con due voti di scarto, un Ordine del giorno che chiedeva il riconoscimento dello Stato di Palestina. La proposta, avanzata dai consiglieri del centro-sinistra su richiesta dell’ANPI, si inseriva nel solco della risoluzione internazionale “due popoli, due Stati”, sostenuta da anni dall’ONU e da numerosi Paesi come via per la pace e la giustizia nella regione mediorientale.

Secondo i consiglieri del centro-sinistra Elisabetta Giorgini, Letizia Murri, Mirella Paglialunga, Francesco Micucci, Piero Gismondi, Lidia Iezzi e
Yuri Rosati, il voto rappresenta un’occasione mancata per affermare un principio di giustizia universale. “Questa proposta rimane l’unica equa, democratica e capace di inaugurare un ordinamento di pace e convivenza in una regione tragica, dove ogni giorno vengono massacrati bambini, donne e uomini”, hanno dichiarato.

La bocciatura è stata accolta con dure critiche dagli stessi proponenti, che hanno definito la decisione “superficiale e cinica”. Hanno inoltre sottolineato come il testo presentato fosse privo di intenti ideologici, proponendosi invece di ribadire che “il diritto alla difesa, alla sicurezza e alla pace vale per tutti i Paesi, compresi Palestina, Libano e Israele”.

Le polemiche non si sono fermate al voto sul riconoscimento dello Stato di Palestina. I consiglieri di opposizione hanno contestato con forza la decisione del sindaco Ciarapica di rimuovere, senza consultare il Consiglio Comunale, lo striscione contro tutte le guerre dal balcone di Palazzo Sforza. “Calpestando una delibera del Consiglio, il sindaco ha agito con arroganza, dimostrando ancora una volta superficialità e chiusura”, hanno affermato i firmatari.

L’episodio, secondo l’opposizione, è il sintomo di una maggioranza sempre più fragile e divisa: “Quella che guida Civitanova Marche è ormai una maggioranza puramente formale, paralizzata da continui contrasti interni e distante dai reali bisogni della cittadinanza”.

Il malcontento, aggiungono, non riguarda solo l’opposizione: “Molti cittadini, compresi elettori che avevano votato Ciarapica, sono stufi di un’amministrazione che combina arroganza, incompetenza e chiusura mentale”.

L’esito del Consiglio Comunale ha suscitato reazioni accese e aperto un dibattito sulla gestione politica della maggioranza. Per il centro-sinistra, si è persa l’opportunità di mandare un segnale importante sul piano etico e politico, un’occasione per dimostrare che Civitanova Marche può essere una voce di pace e giustizia nel panorama internazionale.

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