IL PROFESSORE DI LETTERE È STATO UCCISO CON 24 COLTELLATE

Ventiquattro ferite d’arma da taglio, inferte da destra verso sinistra, al torace, all’addome, al fianco, alle ginocchia: due quelle letali vicino al cuore, e altre da difesa ad entrambe le mani; segno che Alessandro Vitaletti ha tentato strenuamente di difendersi. L’autopsia ha confermato la dinamica dell’aggressione costata la vita all’insegnante di lettere di Sassoferrato (Ancona), ucciso il 28 gennaio scorso da Sebastiano Dimasi, un muratore di origine calabrese che non sopportava che il docente frequentasse la sua ex moglie. Il respondo del medico legale rende sempre più fragili le argomentazioni difensive dei legali di Dimasi circa la presenza di profili per sostenere la tesi dell’omicidio per legittima difesa. Durante l’udienza di convalida del fermo nel carcere di Perugia Dimasi si è avvalso della facoltà di non rispondere al Gip, confermando quanto aveva detto in precedenza.
Il giudice si è riservato la decisione, mentre la difesa ha chiesto i domiciliari, con il braccialetto elettronico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *