Domenica 30 giugno alle ore 17.30 si inaugura a Mombaroccio presso la Chiesa di San Marco la mostra collettiva dal Titolo: “Il linguaggio dell’arte”, curata da Lorenzo Fattori e Lucia Spagnuolo, con l’organizzazione della locale Proloco e il comune di quella città.
La scuola pittorica pesarese e quella maceratese si ritrovano, per il terzo anno consecutivo, ancora insieme in una mostra che vuol solo essere una fotografia istantanea che rappresenta la vivacità di due territori che hanno una vocazione molto forte nel campo artistico.
“In mostra sono rappresentate le arti della scultura, della pittura, dell’incisione – ha scritto Fattori – ma anche l’architettura, attraverso l’esposizione di disegni progettuali. Gli artisti selezionati raccontano con le loro opere anche il cammino che ha fatto la storia dell’arte visiva; quindi ecco allora che qualcuno è legato alle esperienze delle Avanguardie d’inizio Novecento, qualcun altro invece si incanala nel filone dell’arte povera, altri invece sono affascinati dagli studi matematici di Piero Della Francesca e dall’importanza del segno. Una mostra variegata che cerca di raccontare come nel mondo dell’arte nulla si distrugge ma si rigenera. Le idee che provocano emozioni si contagiano per giungere a nuove esperienze e linguaggi artistici”.
“ Il linguaggio è trasparente – ha invece scritto Maria Giuseppina Coppola, sempre attenta al mondo dell’arte – senza segreti, con la parola tutto viene offerto immediatamente, l’opera d’arte al contrario invece ha un inizio, una formazione, prende corpo lentamente e si può sviluppare attraverso diverse tecniche. Dewey afferma che è arte tutto ciò che allarga e rinnova lo spirito, è uno dei momenti più alti dell’esperienza umana e non può essere separata da questa, c’è dunque continuità tra le opere d’arte e gli eventi quotidiani, cioè i fatti le azioni e le passioni di tutti i giorni, perchè l’esperienza è la vita stessa, si fonde con essa, è la compenetrazione di sè con il mondo degli oggetti e degli eventi, e l’esperienza artistica è un momento fondamentale per l’uomo, attesta che egli è sempre in grado nonostante le lacerazioni del mondo a ripristinare l’unità in un contenuto di senso”.
“ Mai come oggi – dice nel suo apporto Lucia Spagnuolo – ci ritroviamo di fronte ad espressioni visive complesse ed è sorprendente scoprire come un autore riesca a creare dubbi, interrogativi, suggestioni, attraverso l’uso di materiali tra i più disparati come ferro, vetro, cemento, plastica ed altri ancora, spesso recuperati e sapientemente riutilizzati”.
“ L’arte rinasce in ciascun individuo come parte della storia personale e cresce – commenta invece Marco Rotunno -, si evolve di pari passo con l’acquisizione della consapevolezza del mondo che ci circonda. Poi ciascuno a suo modo si attiva per capirlo, descriverlo, e quasi sempre servire la propria creatività, strumento della Natura in noi. Nel migliore dei casi tutto ciò si materializza in opere che chiamiamo d’arte, espresse come pittura, scultura o altri manufatti, artigianali o persino tecnologici. I suoi caratteri possono essere quelli della geometria come diceva Galileo, ma come la Fisica va ben oltre. Le opere raccontano storie, esplorano o propongono mondi possibili o anche utopie verso cui puntare, donandoci così un’infinità di emozioni, sentimenti, immedesimazioni che l’artista condivide. Il linguaggio dell’arte, così come quello della musica, è universale; se il linguaggio della Fisica si sintetizza in formule matematiche, quello dell’Arte lo fa attraverso le sensazioni provocate: attraverso i sensi parla direttamente al cuore, alla sensibilità e all’intelligenza del fruitore delle opere, ancor prima che alla sua cultura d’origine. Il linguaggio delle opere ha compiuto la sua missione quando la soggettività si trasforma in oggettività(testo scritto”-
Gli artisti in mostra sono: Andrea Amaducci, Anna Rosa Basile, Giacomo Beverati, Luciana Ceci, Daniele Cestari, Silvio Craia, Matteo D’Errico, Pina Fiori, Alessandro Lonzi, Maria Teresa Pancella, Luigi Pasquali, MarsilioPianosi, Pierluigi Piccinetti, Mauro Postacchini, Luca Ribichini, Sauro Tonucci, Tvboy.
La collettiva si concluderà l’8 settembre ed è visitabile tutti i giorni dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.00.