Gli incidenti mortali sul lavoro sono passati nelle Marche da 27 a 46 nel 2011. E’ partita da questo elemento preoccupante la riflessione del presidente della Regione Gian Mario Spacca alla 62/a Giornata nazionale Anmil per le vittime degli incidenti sul lavoro, a Loreto.
“Un tragico raddoppio di morti che annulla in sostanza il processo positivo sulla diminuzione degli infortuni. La Regione é impegnata su più fronti a garantire sicurezza, anche in collaborazione con l’Inail, consapevole che tutelare il lavoro significa mantenere e sviluppare coesione sociale”. Ma – ha aggiunto – “non bastano le azioni e la sensibilità delle istituzioni. Di fronte alla recessione in atto, vi può essere la tentazione di abbassare la guardia in tema di sicurezza, il rischio di indietreggiare rispetto ai progressi fatti. Non bastano allora gli appelli o le grida di allarme, occorre che ognuno di noi si assuma una responsabilità concreta”. Alla manifestazione hanno partecipato anche il presidente Anmil Ancona Enzo Gioacchini, il sindaco Paolo Niccoletti, la sen. Silvana Amati (Pd) che ha illustrato come prima firmataria una proposta di legge per rafforzare i diritti delle donne lavoratrici, anche casalinghe, che hanno subito infortuni sul lavoro. Prevenzione, formazione professionale e protezione sociale i settori di intervento della Regione Marche. Spacca ha poi ricordato che per mantenere un sistema di welfare efficiente che caratterizza il nostro territorio, la Regione negli ultimi tre anni ha compensato i tagli al sociale che lo Stato ha sistematicamente operato fino ad azzerare le dotazioni finanziarie ai Comuni che ora possono garantire il mantenimento dei servizi sociali verso le fasce fragili della comunità solo grazie ai trasferimenti della Regione. “Ma – ha proseguito – questo tra poco non sarà più sostenibile perché la fortissima riduzione delle risorse finanziarie, anche in materia di sanità, sta comportando criticità notevolissime. E allora occorre concentrare l’attenzione sul fattore determinante di produzione di risorse economiche utili al mantenimento di un buon livello di vita e di protezione sociale: l’impresa come soggetto capace di creare benefici e quindi posti di lavoro sicuri in ogni senso, perciò reddito distribuito che si traduce in propensione alla crescita”. Infine il governatore ha richiamato l’esempio delle precedenti generazioni che in momenti difficili e complessi hanno saputo rinascere e creare sviluppo, non restringendo alla visione individualistica, ma investendo e creando un sistema produttivo solido per il futuro delle generazioni successive.