“LA FASCISTIZZAZIONE DI CIVITANOVA ALTA E IL RITORNO DELLA DEMOCRAZIA 1922.1944.”

Una ricerca storica che analizza gli aspetti culturali che si svolsero dal 1872 al 1938 al Teatro Annibal Caro. Tutte le date che partano alla svolta nel 1922 alla Marcia su Roma di Mussolini al 1938. Un periodo nel quale il Teatro fu vietato ancorchè il Podestà fosse il Conte Pier Alberto Conti una persona di fede monarchica e liberale, ai partiti, ai sindacati, assocciazioni democtratiche.
Da qui una analisi storica della diversità politica del governo fascista-podestarile fra Civitanova Alta e quello di Porto Civitanova.Diversità che passa fra la stabilità del governo della città Alta e l’ instabilità del Porto caratterizzata da divisioni interne nel PNF e commissariamenti. Certamente un ruolo in queste diversità è dato anche dagli interessi economici che spesso si riflettono nell’esercizio del potere. Civitanova Alta con una economia prettamente agricola mezzadrile:il latifondo dei nobili e la realizzazione di alcune opere pubbliche fondamentali come la costruzione dell’Acquedotto, la rete fognante, la cura del centro antico, le scuole rurali, ecc.
Diversa era l’economia di Porto Civitanova dove il sistema produttivo aveva forti presenze come la Cecchetti,i cantieri navali, la Fornace, il grande Mulino americano, l’industria alimentare (Leonfanti) la Jenis, la Teloneria Vignati, la Trafileria Aldè, l’artigianato delle calzature, la pesca,ecc.
Come classificare politicamente e culturalmente il monarchico e liberal conservatore Pier Alberto Conti che pure non ha avuto palesi riserve verso il PNF? populista? un paternalista?Uno snob mecenate?
Infatti sono estremamente diverse le “attenzioni” del PNF rispetto alla realizzazione di Opere Pubbliche comprese quelle della rappresentazione del potere come la Casa del Balilla, la Casa del Fascio, la Gioventù del Littorio (GIL)il Lido Cluana,il Teatro B. Gigli,il Porto, ecc. Un PNF comunque molto diviso al suo interno e aggressivo verso i nemici politici.
Resta inevasa una domanda: perché il Podestà Conti ebbe nel 1943 nemici giuranti dentro il PNF come il Civitanovese graduato della GNR Elvio Monachesi che lo accusava di intesa con i Partigiani tanto da rifugiarsi a Cingoli?
Questa diversità dell’esercizio del potere del PNF la si riscontro esaminando non solo le cronache cittadine di allora con le aggressioni e gli scontri contro i repubblicani (Gaggegi), socialisti (Marmoni), gli anarchici (Recchi) ma soprattutto esaminando le schedature della polizia con i profili politici e i provvedimenti repressivi verso gli avversari politici con cura elencati nel “Casellario Politico Giudiziario -Archivio Centrale dello Stato”. Una ricerca che arriva fino agli anni 50 con il “tardivo” ritorno della nostra città alla piena democrazia.
Una ricerca che non lascia spazio al revisionismo ma dove si tenta di comprendere, dare risposte su aspetti più generali hanno impegnato studiosi antifascisti.

Durante la presentazione dove interverranno ricercatori di storia locale verrà proiettato un VIDEO/FOTO di immagini storiche e documenti.

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