L’incredibile storia degli Hub vaccinali. Alla fine siamo arrivati al quarto centro vaccinale, vero record di inefficienze e di incapacità di capire i problemi, oltre che di visione addebitabile in larghissima parte al sindaco e al Comune ma anche all’Asur che ha assecondato scelte di Ciarapica che erano chiaramente negative. Si è partiti da via Ginocchi dove le barriere architettoniche con ripide scale a chiocciola caratterizzano quel luogo, che non poteva essere utilizzato per un numero elevato di vaccini. Da via Ginocchi si è passati a via Silvio Pellico dove il privato ha realizzato un buon introiti dall’affitto dei locali scelti dal Comune. Per allestire i due centri la giunta Ciarapica ha speso più di 100.000 euro, con corredo di inaugurazione in pompa magna in via Pellico, con ministri e parlamentari europei, tutti a cantar le lido di Ciarapica prima delle elezioni ma ignari che l’affitto durava pochi mesi e pertanto si buttavano via i soldi. Anche lì la mancanza di visione ha fatto sì che si firmasse un affitto della durata di pochi mesi mentre era chiaro a tutti che la pandemia e l’emergenza sanitaria non sarebbero finite. Quindi, tutti lavori inutili, soldi spesi inutilmente, perché pervicace è stata la volontà di non andare in una palestra o in un palazzetto pubblici, la soluzione migliore e più funzionale. Da ultimo, il trasferimento al centro spedizionieri dell’Atac dove si paga un affitto di 3.500 euro al mese, una scelta che chiunque (gli spedizionieri per primi) ha giudicato folle e assurda per i problemi di sicurezza connessi al quotidiano movimento dei tir degli spedizionieri. Ma, il sindaco anche qui si e’ impuntato e l’Asur, che prima aveva scartato il magazzino, ha fatto bel viso a cattivo gioco. Alle critiche piovute, Ciarapica ha risposto (con foto e titoloni)che problemi lì non ci sarebbero stati e puntualmente ogni sua valutazione poi è stata contraddetta dalla realtà, del tutto diversa. Non solo problemi con i parcheggi, ma i locali sono ambienti molto freddi, non adatti alle persone ma alle merci, non agevoli e con pochi spazi tanto che come è aumentato il numero delle vaccinazioni sono esplose le polemiche, con le file e le incomprensioni e i litigi, fino ad assurdi disagi come quelli che si sono verificati in alcuni sabato, con le macchine rimaste chiuse all’interno del centro spedizionieri perché la sbarra all’ingresso si è chiusa automaticamente imprigionando gli utenti. Adesso si parla di un nuovo hub vaccinale e speriamo che anche questo non abbia le barriere architettoniche, come gli altri, e sia dotato di locali idonei e accoglienti.