Quello che era stato annunciato diversi anni fa “il sogno di Ciarapica”, ossia lo spostamento dello stadio per favorire una possente speculazione in riva al mare, si sta concretizzando. L’altra sera, durante una riunione tra i consiglieri di maggioranza, gli assessori e i dirigenti del settore, si è discusso di una proposta che prevede lo spostamento dello stadio. Al suo posto, si ipotizzerebbe la realizzazione di un centro commerciale, un albergo e altre strutture, con un parcheggio multipiano sovrastato da impianti sportivi. Si tratta di un’operazione dal valore di centinaia di milioni di euro.
Il nuovo stadio, secondo l’ipotesi che è circolata, verrebbe costruito nell’area accanto al Cosmopolitan, dietro Mobili Pianesi, praticamente di fronte alla rotatoria della superstrada. Tuttavia, non si conoscono ancora gli intermediari locali né i tecnici che avrebbero fatto da tramite con un’azienda del Nord specializzata in questo tipo di interventi. Non sembra comunque trattarsi del nuovo stadio auspicato pochi mesi fa da Porfiri, presidente della Civitanovese.
È evidente che questo progetto è stato preparato da tempo: il sindaco e alcuni assessori erano già a conoscenza della proposta, ma l’hanno presentata alla maggioranza solo ora. Questo perché sarà necessario approvare numerose varianti al piano regolatore per portare avanti l’operazione. L’intenzione del sindaco di spostare lo stadio, dichiarata più volte negli anni, era stata apparentemente accantonata fino a questa riunione.
È interessante notare che nel bilancio 2025 sono stati previsti ben 60 milioni di euro per lavori pubblici, ma non è stato stanziato neppure un euro per la ristrutturazione degli spogliatoi o la modernizzazione dello stadio attuale, un impianto che rappresenta un pezzo di storia e di identità per la città. Situato in una posizione ottimale, con un ampio parcheggio antistante, lo stadio non sembrerebbe necessitare di uno spostamento, se non per favorire interessi privati.
Ancora una volta, le decisioni non sembrano essere dettate da una visione pubblica condivisa e partecipata per lo sviluppo della città, ma da proposte avanzate da privati. Per portare avanti il progetto, saranno necessarie le varianti al Piano Regolatore il solito metodo per aggirare le previsioni urbanistiche Tuttavia, questo progetto lascia aperte molte domande, in particolare sulla sua reale utilità per la comunità.