E’ restata con l’amaro in bocca la delegazione marchigiana che guidata dal segretario generale Mario Conti e dal direttore del dipartimento Sicurezza e Protezione civile Roberto Oreficini si era recata a Roma per prendere parte alla riunione tecnica promossa dal Dipartimento nazionale della Protezione civile con le Regioni Basilicata, Abruzzo, Marche e funzionari del ministero dell’Economia. Nessuna apertura, infatti da parte del governo nazionale, alle richieste della Regione Marche per gli indennizzi dei danni alle attività produttive extra agricole causati dall’alluvione dello scorso mese di marzo e stimati in 460 milioni di euro. A fronte della richiesta di poter contare su risorse nazionali certe e adeguate alla necessità di ripristinare i danni e favorire la ripresa produttiva, la risposta non è stata appropriata e si è limitata, da parte del ministero “a sollecitare – riferisce Oreficini – l’invio, entro domani, di una tabella con l’indicazione dei possibili incrementi finanziari legati all’applicazione delle tassazioni regionali aggiuntive, previste
nel decreto Milleproroghe, per poter accedere poi al Fondo di solidarietà nazionale”. Una situazione che, al momento, obbliga la Regione a “perseguire in maniera pedissequa – si legge in una nota dell’ente – la strada indicata nel decreto e nella direttiva applicativa del presidente del Consiglio dei ministri, con la
definizione di un manovra di bilancio correttiva per reperire nuove risorse, una maggiore tassazione alle persone e alle imprese, un incremento dell’accise sul carburante”.