Ancora aspirine dal medico Marzetti per curare il malato terminale! Ben venga la creazione di un boschetto nella zona industriale, sia dal punto di vista estetico che come contributo all’aumento di ossigeno nell’aria. Ma spacciare questo come soluzione alla tragicità del problema dell’inquinamento che sta affrontando Civitanova oramai da diversi anni sembra francamente troppo!
Una politica della lotta all’inquinamento completamente assente quella delle giunte Marinelli prima e Mobili ora, che non possono pensare di risolvere il problema con una pista ciclabile sul fosso Castellaro o con l’isola pedonale di mezza giornata.
In oltre 13 anni di amministrazione non una politica del traffico, non una sull’utilizzo dei mezzi pubblici, della viabilità. Solo palliativi o iniziative sporadiche che chiaramente non aiutano la cittadinanza a formare una cultura eco-sostenibile. O peggio, una politica urbanistica che non tiene in alcun conto lo sviluppo sostenibile della città, ma segue solo le mire di alcuni privati. Civitanova Marche ha utilizzato in questi 13 anni gran parte del territorio a sua disposizione (escludendo ovviamente tutta la zona di campagna) non riqualificando il tessuto urbanistico esistente con la logica, tragica conseguenza che mentre le periferie scoppiano di traffico e di palazzi, il centro ancora fa i conti con case senza allaccio fognario, marciapiedi assenti e con le auto che ancora possono transitare ovunque.
In tutti questi anni poi, nonostante la vicinanza col governo nazionale, non una sollecitazione sulle grandi opere che darebbero, è proprio il caso di dirlo, nuovo ossigeno alla città: non una parola sulla variante alla SS16; non un impegno per il trasporto su rotaia, con la stazione oramai buona solo per i regionali ed una metropolitana di superficie sulla quale a parole sono tutti d’accordo, ma sulla quale quest’amministrazione non muove un dito; non un impegno per i nuovi parcheggi in zona Ceccotti, area ancora bloccata e sulla quale Mobili, ufficialmente, ancora non proferisce parola; persino il prolungamento della Superstrada rischia di diventare un boomerang con la giunte pronta a svendere il territorio alla Quadrilatero a differenza di altri comuni come Montecosaro o Macerata che grazie al sostegno della Regione Marche stanno trattando soluzioni compatibili con lo sviluppo delle loro città.
Con le centraline che danno risultati agghiaccianti, la soluzione è spostarle in zone di certo ancora meno veritiere di dove erano attualmente, nella speranza che il problema scemi via. Ma è un po’ come quando per evitare l’inquinamento delle acque potabili in passato si aumentò per legge il livello minimo di sostanze inquinanti.
Questa è la situazione di Civitanova. E a fronte di ciò si impedisce persino un pubblico dibattito sul problema. È dal 15 novembre infatti depositata presso il Comune la richiesta del PD e le altre forze del centro-sinistra di un consiglio comunale aperto sul tema “inquinamento ambientale”, ma né Sindaco né Presidente del consiglio sembrano minimamente toccati dal problema, in barba alla legge, allo statuto ed al regolamento comunale, di cui, in teoria, dovrebbero essere i primi difensori. Non ci resta che informare di questa situazione il Prefetto e le autorità competenti nella speranza che almeno essi facciano rispettare i diritti dei consiglieri comunali e, soprattutto, dei cittadini.
Francesco Micucci
Capogruppo PD