NELLA CHIESA DI SAN GIUSEPPE SPLENDIDI MOMENTI DI ARTE

Nella messa delle ore 11 di questa mattina nella Chiesa S.Giuseppe Operaio, nel quartiere Risorgimento della nostra città, alla conclusione c’è stata una festosa inaugurazione di una rassegna di pittura di arte contemporanea che andrà avanti fino al 19 marzo, data conclusiva dei festeggiamenti in onore S. Giuseppe che, com’è noto a tutti, coincide con quella data.
Quadri ben allineati nelle pareti della chiesa che interpretano quello che era stato il titolo della rassegna pittorica e poetica: “E Dio vide che era cosa buona” (Gv1.10), che ha avuto un apporto di valido impegno organizzativo da parte della prof.ssa Giuseppina Coppola.
Espongono i loro quadri: Paolo Agostini, Angelita Angelini, Giuseppe (Pino) Branchesi, Gabriella Cesca, Rosanna Ciminari, Marisa Cesanelli, Silvio Craia. Moreno Corallini, Nicola Fioretti, Fra Jo, Enrichetta Gadioli, Melita, Mario Mercoldi, Mario Migliorelli, Gina Moschettoni, Carina Pieroni, Daniela Ripani, Viviana Romagnani, Isabela Seralio, Lucia Spagnuolo, Marina Tollero, Angela Valentini, Clara Venanzetti e testi poetici di Onorina Lorenzetti e Angela Mazzanti.
Nell’introdurre la messa, il parroco officiante, don Andrea Verdecchia, che è anche consulente ecclesiastico della sezione UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani), ha sottolineato il fatto “che i colori della mostra – ha accennato – inaugurano la festività di S.Giuseppe” e nel corso dell’omelia si è soffermato sul colore rosa della tunica indossata in quella che era la terza domenica dell’Avvento, ormai prossima, e così sarà la quarta domenica di Quaresima, “ e rappresenta – ha ammesso – un colore di profondo significato simbolico che associa un senso di gioia in mezzo a una stagione di penitenza.
Taglio del nastro riferentesi alla mostra da parte dell’assessore Barbara Capponi che ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale e riferendosi alla mostra ha sottolineato l’importanza di avvenimenti artistici del genere “per cui – ha ammesso – queste iniziative vanno valorizzate”.

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