NON CI SI PUÒ RASSEGNARE AD UNA SANITÀ COSÌ! LA LETTERA DI UN EX DIPENDENTE OSPEDALIERO

Una testimonianza toccante, quella inviata da un lettore a Civitanova Live, che racconta il suo recente accesso al pronto soccorso e riflette, con amarezza e consapevolezza, sullo stato attuale della sanità civitanovese e sull’assenza della guardia medica nei fine settimana.

«Sto seguendo con attenzione la problematica riguardante l’assenza di guardia medica a Civitanova Marche che sta causando notevoli disagi ai cittadini, con lunghi tempi di attesa al pronto soccorso dell’ospedale», scrive l’autore della lettera, ex dipendente dell’ente ospedaliero per oltre 40 anni.

L’uomo, profondamente legato al nosocomio cittadino, parla con amarezza di un cambiamento che non riesce ad accettare: «Davvero fa molto dispiacere quanto sta succedendo nella sanità di Civitanova e quanto la politica e la amministrazione attuale sia del tutto assente». E ancora: «È doloroso per uno come me, che in ospedale ci ha lavorato per più di 40 anni e di politici passare ne ha visti tanti».

L’ex dipendente ricorda con lucidità un passato in cui la politica si batteva concretamente per la sanità pubblica: «Ricordo numerosi comitati dei sindaci, molto partecipati, che dibattevano con convinzione sul futuro della sanità civitanovese», mentre oggi constata con amarezza che «non mi aspetto ormai più di assistere a una levata di scudi a difesa dei diritti di salute dei cittadini».

La sua testimonianza si sofferma anche su un episodio vissuto in prima persona: «Appena siamo arrivati, il mio familiare ed io ci siamo trovati di fronte a una sala piena di persone in attesa. Molti di loro dicevano chiaramente che stavano lì perché dopo attese al telefono sono state informate che la guardia medica non c’era più nel fine settimana».

Ma ciò che più lo colpisce è l’indifferenza istituzionale e l’assenza di comunicazione alla cittadinanza: «Non è colpa nostra se la guardia medica è assente nei giorni di sabato e domenica, non è colpa nostra se l’amministrazione comunale non ne ha dato comunicazione, non è colpa nostra se la stessa amministrazione non batte i pugni con la Dirigenza della AST».

Infine, il suo appello, che è anche una speranza: «Vorrei solo dire che “il vento soffia ancora e non ci arrenderemo per il diritto alla salute”. Una frase che suona come una promessa di vigilanza e resistenza, anche quando la politica sembra voltare le spalle a una città di oltre 40mila abitanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *