È diventata abitudine del sindaco annunciare o realizzare eventi e solo dopo pubblicare gli atti pubblici (i decreti, le determine dirigenziali e le delibere di giunta) che li legittimano. La conseguenza di questo andazzo è che delle informazioni importanti, come per esempio i costi, nulla si sa nell’immediato a vantaggio di una narrazione affidata allo staff comunicazione del sindaco che omette informazioni sulle spese. E’ stato così per l’Auto Expò, la cui autorizzazione è stata richiesta dagli organizzatori il 16 gennaio, votata in giunta il 3 aprile, l’iniziativa c’è stata il 7 aprile, ma la delibera è stata pubblicata l’11, otto giorni dopo la sua approvazione e quattro dopo lo svolgimento dell’expò. Idem per il nuovo filmato promozionale turistico votato in giunta il 9 aprile, promosso con foto del sindaco il 12, ma l’atto è stato pubblicato il 15. Questo menage consente a Ciarapica di strutturare comodamente i suoi set fotografici e i racconti delle attività depurati da una domanda: quanto spende il sindaco? Ad esempio l’Auto Expo, iniziata privata, viene finanziata dal Comune con 3.000 euro di soldi pubblici mentre lo spot turistico costa 15.000. Il segretario generale e i dirigenti comunali, che – va ricordato – della loro attività rispondono ai cittadini e non alla politica, dovrebbero per primi avvertire l’esigenza di velocizzare l’iter di pubblicazione degli atti all’Albo pretorio, così da interrompere questa catena di ritardi e consentire ai consiglieri comunali, e a cittadini, una verifica in tempo reale di come il sindaco spende i soldi pubblici, informazione cardine della trasparenza amministrativa.