Olio al tartufo, ma senza tartufo, aromatizzato con prodotti di sintesi chimica e presentato in modo da ingenerare nel consumatore la convinzione di acquistare un prodotto di eccellenza. I prodotti erano commercializzati presso esercizi Gdo con etichette che enfatizzavano, con parole e immagini, la presenza del prezioso tubero ma l’aroma utilizzato era bis-metiltiometano, un’essenza naturalmente presente nel tartufo, ottenuta però per sintesi artificiale attraverso un passaggio della lavorazione del petrolio e comunque non pericolosa per la salute. Le indagini, condotte dal Nipaaf (Nucleo Investigativo Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale) del Gruppo Carabinieri Forestale di Pesaro Urbino, si sono sviluppate in un territorio di elezione per la produzione del tartufo. Operati sei sequestri di bottiglie recanti 4 marchi ed elevate sanzioni amministrative per 20 mila euro. Il reato ipotizzato è frode in commercio. Le ditte interessate stanno modificando le etichette dei prodotti.