Due profili genetici sono stati trovati sulla siringa conficcata sotto il seno di Carmela Rea, la ventinovenne campana residente a Folignano, trovata cadavere il 20 aprile nel Bosco della Pineta (a Ripe Civitella) dopo che era scomparsa dal pianoro di Colle San Marco. I dna sarebbero di un uomo e di una donna. Una mano femminile dunque potrebbe aver inferto quelle 32 coltellate incerte, che hanno fatto morire Melania per dissanguamento? Il giallo s’infittisce. Ci sono due scontrini fiscali del 18 e 19 aprile nel cesto dell’immondizia sul luogo del ritrovamento del cadavere. Introvabile il trolley che l’amico del marito di Melania dice di aver visto nell’auto di Salvatore Parolisi, come anche la borsa gialla che la vittima indossava la mattina della scomparsa. C’è una donna che percorre a passo sostenuto la strada che da Colle San Marco scende verso Ascoli, il 18 aprile alle 15.30 e c’è un uomo che telefona ai carabinieri, indica dov’è il cadavere e poi – anche lui – irrintracciabile. Poi ci sono i monti della Laga ed il bosco, fitta vegetazione e pertugi, casolari abbandonati. Chi è stato quassù si sarà reso conto del fatto che pochi posti possono contribuire, come questo fogliame a nascondere qualcosa o qualcuno … Ma soprattutto c’è l’arma del delitto … La coppia aveva deciso all’ultimo minuto di passare parte del pomeriggio a Colle San Marco. Dunque chi poteva dotarsi di un’arma da taglio se non c’è stata premeditazione? Chi frequenta la montagna e solitamente usa coltelli (per tagliare le sterpaglie), come chi è della zona e magari era in cerca di funghi o altro … Qualche balordo, oppure i militari … Tutti possono essere stati gli autori del delitto. Gente del posto, escursionisti, conoscenti della vittima o perfetti sconosciuti … L’aveva detto subito il comandante dei Carabinieri Alessandro Patrizio. Questo è un caso difficile. Ieri non ci sono stati nuovi sopralluoghi, sono state ascoltate altre persone. Il marito della vittima rimane tra i sospettati.