Erano destinati al mercato marchigiano i 100 Kg di tartufi neri provenienti dalla Romania e sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato. L’operazione, denominata “Pressi per il naso” e il cui obiettivo è quello di tutelare i prodotti tipici e di qualità, è partita circa due anni fa e ha visto nel tempo una serie di controlli nelle fiere, mercati di prodotti tipici, esercizi commerciali e di trasformazione. Il carico sequestrato è stato inviato al centro sperimentale di Tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado in provincia di Pesaro-Urbino per verificare l’eventuale presenza di sostanze che in Italia non possono essere commercializzate come la Tuber indicum e la Tuber himalayensis –in sostanza tartufi cinesi-. Altri campioni sono stati inviati al laboratorio analisi dell’Arpam di Ascoli Piceno perché si accerti l’eventuale contaminazione da sostanze radioattive.