Sei o sette anni fa, il musicista e prossimo musicoterapeuta Renzo Morreale ebbe un’esperienza che cambiò radicalmente il suo modo di vedere la musica e il suo ruolo. “Mi resi conto del potere della musica che può far bene, ma anche del male,” racconta. “Mi trovavo in centro con una ragazza e, presi dall’entusiasmo, iniziammo a ballare con vigore, senza sapere che lei purtroppo aveva un’anomalia cardiaca e poteva rischiare conseguenze gravi. Fortunatamente ci fermammo in tempo.” Questo episodio, spiega Morreale, lo colpì profondamente e lo spinse a dare un nuovo senso alla sua passione. A 52 anni, quindi, si iscrisse a un corso di musicoterapia ad Assisi, e il 10 novembre discuterà la sua tesi, una tappa che segna per lui la realizzazione di un percorso intenso e carico di significato.
“In questi sette anni ho osservato quanta solitudine affligge i ragazzi, specialmente quelli con difficoltà cognitive,” spiega. “Ho capito che gli spettacoli organizzati per loro, per quanto emozionanti, erano limitati e fine a sé stessi.” Da qui nasce l’idea di un progetto inclusivo, che potesse unire giovani con differenti capacità cognitive attorno alla musica. “Ho riunito i ragazzi con capacità cognitive gestibili, e oggi siamo 36, insieme a musicisti e allievi,” racconta.
Questo gruppo di lavoro si sta preparando per un evento speciale: “Il 9 febbraio terremo un grande concerto al teatro Rossini di Civitanova Marche, ispirato alle favole di Bennato. Sarà un’esperienza straordinaria e coinvolgerà tutta la comunità,” dichiara Morreale. “Il vescovo Rocco Pennacchio è stato il primo a sostenere l’iniziativa, e spero che anche l’amministrazione comunale di Civitanova e i comuni di Montecosaro e Porto Sant’Elpidio ci diano una mano.” La richiesta di sostegno è chiara: “La Regione e i comuni devono supportarci, perché i musicisti vanno pagati e gli strumenti, come i tamburi dinamici, sono costosi.”
Questo laboratorio musicale, nato nel 2018, rappresenta per Morreale molto più di un semplice progetto. “È il mio grande sogno: la musica non deve rimanere chiusa in una stanza, ma deve vivere nelle piazze, nei bar, nei pub,” afferma con passione. Attraverso il laboratorio, Morreale si pone l’obiettivo di avvicinare i ragazzi a una “musica vera, suonata con strumenti reali, diversa dai testi violenti che spesso ascoltano oggi.”
L’entusiasmo e l’impegno di Morreale hanno già portato a grandi risultati: “Le band che formiamo sono il frutto del nostro lavoro: ad oggi ne abbiamo più di 20; il più piccolo musicista ha 3 anni, il più grande 88 anni. Ci sono 200 allievi e 22 insegnanti.”
“Con mia moglie Raffaella e Luigi Gnocchini abbiamo costruito tutto questo, Il Palco Laboratorio Musicale , ma abbiamo bisogno di sostegno, non solo economico ma anche morale. Ho abbandonato la mia carriera nel calcio, l’ultima squadra che ho allenato è stata la Vis Civitanova femminile in Serie C, per dedicarmi completamente alla musicoterapia. È impegnativo, ma incredibilmente gratificante. A Civitanova ci sono tante realtà belle e attive: i giovani devono avere l’opportunità di vivere esperienze artistiche e culturali.”
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