Erano terrorizzate e nemmeno vederlo in manette, arrestato dai carabinieri di Civitanova, che le avevano prestato soccorso, riusciva a tranquillizzarle.
Da quella telefonata al comando di via carnia che una delle due vittime era riuscita a farla furtivamente, l’operatore del 112 intuiva si trattasse di una o più donne in difficoltà, sicuramente private della libertà ed impossibilitate a fare una chiamata di soccorso. Una telefonata confusa, con urla e pianti, attimi di terrore uditi in diretta dove si riusciva a comprendere che erano forse a bordo di un auto vicino all’altezza del distributore Q8, immaginando si potesse trattare di quello sulla statale 16, fra Porto recanati e Porto Potenza. Venivano intanto indirizzate ed attivate le autoradio per le prime ricerche. Poi un’altra telefonata, sempre “rubata” dallo sguardo dell’aguzzino, che le localizzava a Porto potenza a bordo di preciso modello di auto. Intercettata proprio mentre era ancora attiva la comunicazione da due gazzelle della compagnia di civitanova. Inseguito per poche centinaia di metri, i carabinieri riuscivano a bloccarlo e fermarlo ponendo fine a quell’incubo durato 45 minuti circa. Da Osimo, ristorante in cui erano a cena insieme ad altri amici di lui, a Civitanova, aveva costretto le due donne a salire sulla loro auto, si era impossessato delle chiavi, correva follemente, rischiava di fare e causare incidenti frontali con mezzi pesanti, intanto le palpeggiava ripetutamente e le malmenava con schiaffi e pugni sul volto. Era invasato anche perché guidava sotto l’effetto di alcool, peraltro senza patente perché già ritiratagli per guida in stato di ebrezza. Martin Mezquita, 36 enne abitante a Civitanova, cittadino italiano di origini argentine, non era nuovo a episodi di violenza sulle donne. La scorsa notte aveva preso di mira due ragazze di porto recanati, una delle quali aveva già conosciuto qualche tempo fa, adescandole e trasformandosi in un pericoloso aguzzino. E’ stato arrestato con le pesanti accuse di rapina aggravata, sequestro di persona, lesioni personali, violenza sessuale, guida senza patente e in stato di alterazione da alcool. Le donne hanno riportato lesioni, dovute alle violenze fisiche e sessuali. L’uomo è stato rinchiuso alla casa circondariale di Ancona a disposizione del magistrato di turno del capoluogo maceratese, Dr. Andrea Belli.