A Falconara Marittima un elettore é andato a votare per il referendum, ma, “pur avendo desiderio di votare”, ha immediatamente riconsegnato le schede a causa della presenza del crocifisso nel seggio, che ha sede in una scuola media. “Non si tratta di astensione – spiega Fiorenzo Nacciariti, che ha fatto verbalizzare la protesta – ma di un fatto conseguente alla mancata garanzia di condizioni di voto accettabili da parte mia”. Nacciariti in passato aveva inviato comunicazioni, diffide e raccomandate al Prefetto, al Ministero dell’Interno e al presidente della Repubblica: oggi non ha accettato neppure la rimozione temporanea “o l’assenza occasionale” del simbolo: “non si tratta di un fatto personale relativo alla discriminazione religiosa (o culturale) da me percepita, ma anche e principalmente del rispetto del Supremo Principio della laicità dello Stato”. Ma per lui (che chiede la rimozione preventiva e permanente del crocifisso dalle sale delle votazioni o in subordine l’esposizione anche del simbolo dell’Unione Atei Agnostici Razionalisti, c’é anche “il condizionamento psicologico del voto per mezzo di simboli subliminali di parte”.