Rossini gremito per lo spettacolo di Antonio Rezza, *Fratto_X*, parte del programma del Civitanova Film Festival, che quest’anno ha celebrato i 10 anni dalla sua inaugurazione, avvenuta nel 2014 sempre a firma di Michele Fofi e Giuseppe Barbera. Come sempre, debordante e devastante, Rezza. Lo spettacolo, presentato per la prima volta 12 anni fa ,nella prima parte è stato una carrellata dei vizi umani: l’ansia, il tabù della demenza, quello del sesso, la violenza domestica e l’autoritarismo della Polizia. Dissacrante come solo Antonio Rezza sa essere, ha messo in scena tutto ciò utilizzando tessuti leggeri ed ha riservato sferzanti attacchi alle convenzioni teatrali. Rezza va oltre ogni limite con atti inconsulti di vera rivoluzione artistica.
Il pubblico è stato pienamente coinvolto, in particolare durante un esilarante monologo sull’uccellino, arrivando a mostrarsi completamente nudo in una dinamica espressione corporea sospesa tra suggestione e realtà. Nella seconda parte dello spettacolo, Rezza si è impadronito del performer (Ivan Bellavista) ed che lo assisteva in scena, trasformandolo in una sorta di ventriloquo, donandogli la parola, e muovendolo come un burattinaio. In scena è apparso anche un bizzarro oggetto meccanico, con un lungo becco e due luci posteriori, telecomandato, con un palloncino come testa. Questo strano dispositivo è diventato il terzo protagonista di un improbabile dialogo, in cui le voci dei tre personaggi sono uscite tutte dalla bocca di Rezza, che ha modulato abilmente i toni, rimanendo il protagonista assoluto.
Infine, Rezza è tornato in scena con uno specchio, illuminando i volti degli spettatori e costringendoli a impersonare i ruoli da lui scelti, con un risultato esilarante. In questo momento, Rezza ha esaltato il suo “disprezzo” verso lo spettatore, rivolgendosi direttamente a uno di loro: “Spegni il telefono, perché quando si illumina vedo la tua faccia, e non è bella da vedere”. In precedenza aveva apostrofato come “due stronze” due malcapitate consigliere comunali in prima fila impegnate a usare il cellulare, minacciando addirittura di interrompere lo spettacolo. Un gelo ha attraversato la sala, forse per l’imbarazzo delle consigliere (la Fontana e la Campetelli) che evidentemente non conoscevano le performance di Rezza e, impreparate, cercavano di immortalarlo. Imbarazzata anche la presidente dei teatri Centioni) che sedeva in prima fila vicino alle due consigliere.
Un uragano di applausi ha concluso lo spettacolo, e dopo pochi minuti Rezza si è trattenuto nel foyer, conversando con gli spettatori e firmando copie del suo libro.