RIPARTE L’ATTIVITÀ CHIRURGICA ALL’OSPEDALE DI CIVITANOVA

Il miglioramento della curva epidemiologica ha permesso la riapertura del reparto di degenza di Chirurgia Generale ed Urologia dell’Ospedale di Civitanova Marche, dopo tre settimane di chiusura. Nello specifico 10 sono i posti letto messi a disposizione, 5 per Urologia e 5 per Chirurgia. “Nelle settimane di chiusura del reparto ai ricoveri – ha precisato il Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale ad indirizzo d’Urgenza, Stefano De Luca – l’attività chirurgica non si è fermata. I pazienti in lista di attesa con patologie non rimandabili sono stati comunque operati dalla nostra equipe nelle sale operatorie dell’ospedale di Macerata. Come risposta al rapido aumento dell’emergenza, anche la nostra Unità, composta da 9 chirurghi, 17 infermieri e 7 operatori socio sanitari, è stata convertita in reparto Covid. Dopo circa tre settimane, al calare della curva epidemiologica, il reparto è stato riaperto seppur con una dotazione di posti letto ridotta poiché gran parte del personale infermieristico è ancora impegnato presso il Covid Hospital”. Le patologie neoplastiche non hanno subito ritardi al contrario di quelle non neoplastiche che verranno recuperate non appena aumenteremo i posti letto. “Nella nostra Unità – spiega De Luca – effettuiamo interventi di chirurgia generale anche di supporto agli altri reparti, patologie oncologiche e non neoplastiche, dell’apparato digerente, chirurgia della parete addominale, la tiroide e la chiurgia toracica d’urgenza. Da qualche anno ci occupiamo, in accordo con le linee guida internazionali, della chirurgia laparoscopica di cui, insieme a Fermo, siamo centro accreditato per le Marche”. “Tuttavia – aggiunge – la nostra attività non si limita agli interventi ma i pazienti vengono seguiti in collaborazione con gli oncologi, con i quali settimanalmente svolgiamo riunioni multidisciplinari dove vengono discussi i casi clinici nuovi e quelli già trattati”. “Vorrei sottolineare – conclude De Luca – che in queste tre settimane i medici sono stati occupati nell’assistenza ai malati Covid nel reparto e contemporaneamente hanno effettuato attività di assistenza al Covid Hospital e, su base volontaria, si sono impegnati nella campagna di vaccinazione territoriale”.

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