Ripreso questa mattina al mercato di Civitanova il presidio di “Saturday for Palestine”, dopo la presenza al Lido Cluana nelle serate estive di luglio e agosto. Ogni giorno le notizie che arrivano dalla Palestina sono atroci: morti, feriti, bambini a rischio di contrarre la poliomielite. Nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania (due “prigioni a cielo aperto” dove a milioni di persone sono negati diritti per noi irrinunciabili), sembra inarrestabile la logica coloniale del governo Netanyahu: conquistare con ogni mezzo gran parte del territorio e sbarazzarsi della maggior parte della popolazione locale.
Gli organi di stampa e l’opinione pubblica italiana si sono interrogati nelle ultime settimane su gravi fatti di cronaca che hanno coinvolto, nel nostro paese, giovani e adolescenti. Ma ci sono tante storie di giovani, anche di chi muore perché lotta per la giustizia e la solidarietà.
Basta ricordare Aysenur Ezgi Eygi, una 26enne cittadina statunitense, attivista di ISM (International Solidarity Movement), che nei giorni scorsi era arrivata a Beita, in Cisgiordania, per partecipare a una manifestazione di protesta contro la costruzione della colonia di Evyatar, un nuovo insediamento che il governo israeliano vuole riconoscere e che si inserisce nella graduale espansione di Israele in territorio palestinese. Aysenur è stata uccisa, vittima del fuoco dei soldati israeliani.
Come opporsi a queste logiche disumane ed eversive rispetto a quanto sancito dal diritto internazionale? “Saturday for Palestine”, che dal mese di marzo svolge presidi settimanali nei comuni di Civitanova, Porto Recanati e Recanati, è un tentativo di dare voce a chi “non ci sta”, un tentativo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su quello che sta succedendo in Palestina, un tentativo per mantenere aperti “spiragli di pace”.
Ma anche per richiedere un cessate il fuoco immediato, garantire assistenza sanitaria alla popolazione di Gaza, procedere alla liberazione di tutti gli ostaggi e i prigionieri, porre fine all’occupazione dei territori da parte di Israele e riconoscere lo Stato di Palestina sulla base delle risoluzioni dell’ONU.
Nel presidio di questo sabato si è voluto dare un sostegno concreto facendo conoscere alcuni prodotti (cous cous e calzature in cuoio) realizzati in Palestina da piccole realtà rurali, che vivono e operano in condizioni estremamente difficili. I prodotti possono essere acquistati nella Bottega del Commercio Equo e Solidale di Civitanova Marche.
Si è anche promossa la partecipazione alla Marcia della Pace e della Fraternità che si terrà sabato 21 settembre ad Assisi, una importante iniziativa “per difendere il valore primario della pace e ricostruire insieme una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta”.
È un genocidio….nn so proprio che dire….come tutti i grandi del mondo che rimangono muti e indifferente