SAN MARONE: DAL CARDINALE MENICHELLI UNA LEZIONE DI MISERICORDIA E PERDONO

In occasione della Festa Diocesana della Famiglia, il parroco di San Marone, don Waldemar, ha reso straordinaria la messa vespertina di ieri, sabato 23 febbraio, che si è celebrata della chiesa di Maria Ausiliatrice, dal momento che la stessa è stata presieduta da S. Em. Card. Edoardo Menichelli, molto conosciuto nella nostra regione per essere stato per tredici anni arcivescovo dell’arcidiocesi di Ancona-Osimo. L’Eminenza Menichelli, come si sa, è stato ordinato Cardinale da Papa Francesco e nominato membro del Supremo Tribunale della sede Vaticana.
Una celebrazione liturgica, concelebrata dal cardinale e dal parroco, di assoluta normalità nel suo svolgimento, con gli attenti apporti della corale parrocchiale, diretta da Matteo Baldoni, e la collaborazione di fedeli nella presentazione del salmo responsoriale con l’invocazione: “lode al Signore, Dio della gloria”, nelle letture nelle quali sono state presentate le pagine del vangelo riguardanti i testi tratti dal “Primo libro di Samuele” e dalla “Prima lettera di San Paolo ai Corinzi”, ma che poi è stata di coinvolgente profondità nell’omelia del cardinale Menichelli.
Il prelato, dopo la lettura da parte di don Waldemar della pagina: “Dal Vangelo secondo Luca” (6,27-38), quel capitolo difficile che inizia sentenziando: “ Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono …,” e dopo aver espresso la gratitudine al parroco ospitante e all’arcivescovo di Fermo, Mons. Rocco Pennacchio, si è soffermato sul contenuto riguardante il rapporto nei riguardi dei nemici, “ignorato da tanti – ha sottolineato – in un tempo barbarico in cui stiamo vivendo”. Ha poi raccontato il bellissimo episodio di una donna, oggetto con la sua famiglia, di un grave episodio, che ha “perdonato” quei quattro giovani autori del fatto, lasciando alla giustizia il suo percorso civile. Concetti di perdono e misericordia, dunque, in un tempo in cui si parla tanto di immigrazione, in cui sta emergendo sempre più la difficoltà di accogliere i rifugiati e i lavorator migranti che rappresentano: “un imperativo morale” come ebbe a dire il Pontefice e al quale ha fatto un ampio riferimento il cardinale Menichelli con parole semplici ma efficaci, mettendo in risalto la bellezza di chiamarsi cattolici. Sicuramente c’è riuscito. (Vittorio De Seriis).
Nella foto di Rosaria Ercoli, un momento della Messa presieduta dal cardinale Menichelli.

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