SCLEROSI MULTIPLA, AL ROSSINI LA SPERANZA DEL PROFESSOR ZAMBONI

convegno-2Un convegno per sostenere la speranza: quella di sconfiggere la sclerosi multipla, una malattia terribile che affligge oltre 3000 persone solo nelle Marche. Al Rossini, sabato pomeriggio tantissima gente proveniente da tutta Italia ha applaudito la scoperta del prof Paolo Zamboni dell’Università di Ferrara secondo il quale la scoperta dell’insufficienza venosa cronica cerebro spinale (CCSVI) può essere la causa o concausa della sclerosi multipla.
DI COSA SI TRATTA
Zamboni insieme al dr. Fabrizio Salvi, dell’ Unità di Neurologia dell’ Ospedale di Bellaria di Bologna, ha condotto gli studi nell’ ambito di una ricerca su un campione di pazienti riscontrando in tutti i soggetti affetti da SM la presenza della CCSVI. L’ipotesi è che vi sia una stretta correlazione tra i “restringimenti” delle vene del collo e del torace e la sclerosi multipla. Questi, causando reflussi e ristagni di sangue, determinerebbero depositi di ferro anomali nel cervello, con l’ effetto di danneggiare il tessuto cerebrale scatenando processi infiammatori che finora sono stati trattati solo con farmaci. Vista l’altissima percentuale di CCSVI rilevata nei soggetti con SM è evidente quale potrebbe essere la ricaduta sulla qualità della vita di questi malati dopo gli opportuni interventi di disostruzione (liberazione).
IL DISCORSO DI GAZZANI, PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE
“La Fondazione Carima ha deciso di appoggiare l’idea del prof. Zamboni nonostante qualche critica che da alcuni ambienti medici ci è piovuta addosso, dopo che nel mese di marzo avevamo annunciato l’intenzione di sollecitare e supportare nelle strutture ospedaliere di Civitanova e Macerata uno studio finalizzato a fare almeno della diagnostica. La Fondazione ha già donato all’ospedale di Civitanova un apposito ecodoppler, tarato secondo i protocolli dell’equipe Zamponi. Credo che questa scoperta sembra essere una di quelle scoperte che nella grandezza dell’idea, semplice quanto geniale, porterà una grande ricaduta nella medicina mondiale. Nel convincimento di fare una cosa utile per la collettività abbiamo deciso di appoggiare l’iniziativa. Lo abbiamo fatto perché nell’interesse dei malati, occorre il più rapidamente possibile sperimentare la validità della teoria. Per evitare illusioni e dare certezze, siamo convinti che una verifica degli studi fin qui effettuati guidata e supportata dalla Regione, dalle Asur locali e da Enti come il nostro che non hanno interessi di alcun genere, possa garantire la massima serietà dei lavori. A tranquillizzarci la professionalità, la serietà e l’autorevolezza degli studiosi che stanno lavorando. Per questo stiamo collaborando con la Regione Marche e con le Asur locali per promuovere lo studio del prof Zamboni che prevede la possibilità di svolgere nella nostra provincia sia la fase diagnostica che quella interventistica. Da parte nostra garantiamo che continueremo a stimolare e sostenere l’iniziativa perché, tra l’altro, riteniamo che nel nostro territorio ci siano le strutture, le strumentazioni e le professionalità necessarie e idonee a garantire il buon esito della ricerca.

Audio Intervista al Professore Paolo Zamboni

 

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