Dopo la partita di domenica scorsa contro il Termoli facciamo il punto con il presidente onorario della Civitanovese Daniele Maria Angelini.
Domenica c’è stato un altro pareggio per la squadra. Qual è la tua valutazione della partita?
È vero, domenica abbiamo pareggiato in una partita che sembrava sotto il nostro controllo per quasi 90 minuti. Stavamo giocando su un campo difficile, contro una squadra che aveva bisogno di punti come noi. Loro hanno avuto un’unica occasione e sono riusciti a segnare, mentre noi non siamo riusciti a concretizzare di più.
Cosa pensi della gestione della partita? Ci sono stati errori?
Secondo me, quando siamo in vantaggio, dobbiamo capire meglio la situazione e adeguarci. Non si tratta di fare catenaccio, ma dobbiamo essere più concentrati a difendere il risultato, soprattutto in partite delicate come queste. Con l’Isernia, per esempio, pur in superiorità numerica, abbiamo rischiato di perdere. Questo è un aspetto su cui l’allenatore e la squadra devono lavorare.
Quindi pensi che il bel gioco non basti?
Esatto, il bel gioco e i complimenti non portano punti. Noi abbiamo bisogno di risultati concreti per risalire in classifica. Quando siamo in vantaggio, dobbiamo pensare a mantenere il risultato, anche rinunciando a spingere troppo.
La prossima partita sarà contro il Sora, una sfida cruciale per lasciare l’ultimo posto in classifica. Come verrà preparata?
Sì, tutte le partite sono difficili e importanti, ma questa contro il Sora è veramente alla nostra portata. Una vittoria sarebbe fondamentale per uscire dal fondo della classifica. La squadra si sta preparando con l’obiettivo di vincere, migliorando sia nella fase offensiva che nella gestione del vantaggio.
C’è un giudizio diffuso che la squadra giochi bene, ma i punti non arrivano. Qual è la tua opinione?
Sono d’accordo, la squadra dimostra un buon gioco, ma questo non si traduce in punti. Il problema emerge soprattutto quando siamo in vantaggio: non riusciamo a gestire la partita con efficacia e a chiuderla. Questo è un aspetto che dobbiamo migliorare.
Cosa manca nella gestione del vantaggio?
Quando siamo in vantaggio, dobbiamo preoccuparci di difendere meglio, ma senza rinunciare a sfruttare le occasioni per chiudere la partita con un contropiede. È naturale che la squadra avversaria faccia di tutto per pareggiare, ma noi dobbiamo essere preparati e solidi. L’allenatore, secondo me, deve lavorare su questo aspetto e adattare la squadra a proteggere meglio la difesa, il portiere e la porta.
Qual è il clima nello spogliatoio dopo questi risultati?
Nonostante le difficoltà, il clima è positivo: i giocatori sono consapevoli del potenziale della squadra e vogliono fare meglio. Ovviamente, i risultati contano molto per mantenere alta la fiducia, ma c’è unione e determinazione per migliorare la situazione.
Quali erano gli obiettivi iniziali della stagione?
Gli obiettivi iniziali prevedevano un campionato più tranquillo, giocato in sicurezza. Purtroppo, i risultati finora non sono stati quelli sperati, ma nulla è perduto. Abbiamo ancora due terzi del campionato davanti e, considerando la classifica corta, basta vincere due partita per tornare in piena zona salvezza.
Il livello del campionato è alto? Non possiamo dire che ci sono squadre cuscinetto?
No, non ci sono squadre cuscinetto. Il livello è molto alto e tutte le squadre sono attrezzate. Anche il Castelfidardo, che è salito attraverso i play-off, e il Fossombrone, che ci ha messo in difficoltà vincendo al Comunale, stanno dimostrando di essere competitive. Certo, il Fossombrone ora ha perso due partite di fila, ma noi abbiamo giocato alla pari con tutti, anche con squadre come il Chieti, candidato alla vittoria finale insieme alla Sambenedettese.
La partita contro il Chieti cosa ha mostrato?
Contro il Chieti avremmo potuto chiudere il primo tempo sul 3-0, invece siamo passati al 2-1 e poi abbiamo perso. Nella ripresa abbiamo sprecato tre occasioni da gol semplici. Questo dimostra che possiamo competere, ma dobbiamo essere più concreti e determinati nei momenti chiave.
Quanto è importante mantenere la Serie D?
È fondamentale. Abbiamo riconquistato la Serie D, che è un campionato prestigioso e difficile da raggiungere. Retrocedere sarebbe un grosso passo indietro, come dimostra la difficoltà della Maceratese nel risalire. Dobbiamo fare di tutto per mantenere la categoria.
Sul fronte finanziamenti ci sono novità?
Sì, con l’ingresso in Serie D abbiamo avuto una risposta positiva dagli imprenditori, che hanno ampliato la base delle sponsorizzazioni. Tuttavia, dobbiamo continuare a organizzarci meglio, trovando nuovi partner. Un esempio è San Benedetto, dove ogni bagnino contribuisce con 1000 euro. Questo tipo di coinvolgimento diffuso è essenziale per puntare a un campionato più sicuro in futuro.