Simula una rapina ma in realtà dietro c’era una storia di dipendenza da gioco d’azzardo. Protagonista della vicenda, smascherata dai carabinieri di Fano, una barista di 58 anni, residente a Senigallia, che aveva denunciato un ‘colpo’ al ‘Blu Bar’ di Marotta in cui lavora, messo a segno a suo dire da un fantomatico uomo entrato a volto scoperto nel locale che, puntandole un coltello alla gola, si era fatto consegnare l’incasso di oltre 500 euro. Le prime ricerche dei militari non avevano dato però alcun esito, ma le riprese fatte dalle telecamere del bar hanno permesso di venire a capo del ‘caso’. Si è visto infatti che la barista era entrata nell’esercizio, aveva subito abbassato la saracinesca e chiuso a chiave la porta. Quindi, aveva prelevato diverse centinaia di monete da uno e due euro dal fondo cassa e,
per circa un’ora, si era tranquillamente dedicata a tentare la fortuna alle slot machine, giocando compulsivamente ben oltre 260 partite, senza vincere manco una volta. Così, per nascondere l’irrefrenabile passione per il gioco e giustificare l’ammanco al proprietario del bar, aveva inscenato la finta rapina. La donna dovrà ora rispondere di furto aggravato e simulazione di reato e, probabilmente, sottoporsi a una lunga terapia per guarire dalla dipendenza da gioco.