Da Francesco Micucci capogruppo Pd riceviamo e pubblichiamo:
“Il grande successo dell’iniziativa “Civitanova: S.O.S. criminalità”, organizzata da alcune associazioni con la collaborazione del Comitato di quartiere di S.Maria Apparente, ha riportato all’attualità in città il tema della criminalità. A livello locale tale tema risulta particolarmente sentito e vissuto: elevati infatti sono i casi di furti nelle abitazioni, aumentano i sequestri da parte delle forze dell’ordine di sostanze stupefacenti, evidente segnale che Civitanova è un mercato della droga in crescita; inoltre c’è la tendenza ad una “organizzazione” della criminalità, segnalata da rapine a mano armata nelle ville o da episodi di “resa dei conti” tra bande (sparatorie, aggressioni, ecc…) o ancora dalla presenza massiccia di clandestini nelle zone abbandonate della città.
A fronte di questa situazione dilagante, le risposte dell’amministrazione comunale sono state assenti! Se da una parte infatti c’è stata la presa di coscienza del fenomeno da parte del centro-sinistra, con il PD che ha incontrato le forze di polizia, con la promozione lo scorso marzo da parte sempre del PD della riuscitissima iniziativa pubblica “Prima che la paura…” e con la richiesta delle forze di opposizione di un consiglio comunale aperto sul fenomeno della criminalità a Civitanova, protocollata il 5 aprile 2011 (!!!), dall’altra si è assistito al silenzio dell’amministrazione. E nelle rare occasioni in cui il sindaco Mobili ha fatto sentire la sua voce è stato per firmare un’ordinanza contro i poveri (rei di accattonaggio!!!) o per fare la sfilata col sottosegretario Mantovano, che non ha sortito alcunché, se non qualche articolo di giornale. Non si è stati neanche in grado di trovare l’accordo in maggioranza per convocare un consiglio comunale aperto (peraltro OBBLIGATORIO a termini di regolamento!) che potesse fare una analisi della situazione e mettere a punto strategie comuni di prevenzione e repressione contro questa criminalità dilagante. Perché, se è vero come ha detto D.Luigi Merola che la situazione qui non è come a Napoli, è pur vero che esperienze di città vicine insegnano che non vanno assolutamente sottovalutati segnali di infiltrazione della malavita organizzata, che poi è dura da sradicare.
Sebbene poi il tema della criminalità sia stato fonte di ispirazione delle ultime campagne elettorali della destra nazionale (salvo poi cadere nel dimenticatoio o, peggio, tornato alla ribalta solo per i pesanti tagli delle ultime finanziarie alle forze dell’ordine), non sono state migliori le risposte del governo Berlusconi: alla richiesta sollevata da più parti di elevare il Commissariato di Civitanova al rango dirigenziale, così da poter fruire di maggiori unità operative, si è risposto con un taglio di unità di polizia, che non riescono più a garantire neanche la presenza della “volante” nelle 24h; ancora di là da venire poi è il nuovo commissariato previsto nell’area Cecchetti.
Allora, se questa è la situazione nazionale, cosa può fare la comunità e l’amministrazione locale per far fronte al problema della criminalità? Certamente chiedere alla Questura di Macerata il distacco di alcune unità a Civitanova; poi lavorare a fianco delle forze dell’ordine per la creazione di un coordinamento permanente che possa, tra l’altro, razionalizzare le forze in campo, garantendo così almeno la presenza sul territorio di Polizia, Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza a tutela del territorio nell’arco delle 24h; magari inserendo nel coordinamento la Polizia Municipale, ampliandone anche l’organico a disposizione; creare un osservatorio permanente tra forze di polizia e forze sociali della città (istituzioni, associazioni di categorie, di volontariato, ecc….) per promuovere la legalità tra i cittadini e segnalare le situazioni di disagio e pericolo; avviare quindi da parte dell’amministrazione un’indagine sociale per meglio capire i problemi sociali che attanagliano i giovani (droga, alcool, bullismo, ecc…) e tentare delle risposte.
Magari ci potrebbero essere anche altre risposte possibili, per questo ribadiamo l’esigenza di una convocazione immediata di un consiglio comunale aperto sulla legalità, per ascoltare gli operatori del settore, ma anche la città. O gli amministratori riescono ad ascoltare le istanze dei cittadini, oppure questi, come hanno fatto, si organizzano in proprio, segnando però sempre di più il solco tra la politica e la gente: e questo non è bene”.
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Sempre sullo stesso argomento una nota di Troiani, Giampaoli, Vastaroli e Diomendi per “L’Ancora per Civitanova”:
“Dal convegno Civitanova Marche sos sicurezza sono emersi gli sconcertanti dati sul raddoppiarsi dei reati, dati che a sua volta il Questore di Macerata aveva comunicato alla festa della Polizia di Stato nel maggio scorso. Vanno aggiunti a quelli non denunciati in quanto molti cittadini, non denunciano perché ne vedono una perdita di tempo o addirittura motivo di preoccupazione per future ritorsioni da parte dei pregiudicati. La ricetta della UIL Polizia ascoltata al convegno in fondo resta in sintonia con il Dipartimento Centrale della Pubblica Sicurezza e ci trova d’accordo, ma perché funzioni, bisogna ripristinare il personale operativo del Commissariato, quantomeno quello che a domanda è andato a Macerata. Così facendo i cittadini possono di nuovo interloquire con i poliziotti e i carabinieri di quartiere fidati confidenti che apprese le notizie sui reati le inoltrano alle squadre investigative senza far esporre il cittadino così come la volante che assicura anche i primi interventi di pubblica sicurezza. Si fa appello ai vertici della Sicurezza di Macerata affinché vengano intraprese tutte quelle iniziative proposte dalla UIL Polizia per ripristinare il personale operativo del commissariato.”