ULTRAS: ROTTURA CON LA SOCIETÀ NON CON LA SQUADRA

Conferenza stampa, in piazza Conchiglia, di un nutrito gruppo di Ultras della Civitanovese nel corso della quale è stata evidenziata lo stato di profonda spaccatura che si è determinata nei riguardi del presidente della Civitanovese e le motivazioni che hanno acuito la rottura. Una di queste si riferisce alla partita di spareggio dei play off nei riguardi della Monturanese, sia quando la Civitanovese non ha accettato lo svolgimento della gara in notturna che avrebbe consentito la partecipazione di un massiccio numero di tifosi rossoblu, sia quanto accaduto a fine gara quando solo i giocatori si sono recati sotto il loro settore per condividere la delusione della sconfitta. “A parte la rabbia e la delusione della sconfitta – è stato sottolineato – sarebbe stato opportuno che il presidente accompagnasse i giocatori. Così non è stato e il fatto ci ha maggiormente rattristato”.
In merito a questo disagio che si è ora creato, gli ultras hanno avuto un colloquio prima con il sindaco, una decina di giorni fa, al quale hanno manifestato il loro convincimento che si rende necessario un avvicendamento alla presidenza della squadra, poi con Profili al quale hanno fatto presente la delusione della scelta degli allenatori,”per tutti un solo anno di guida tecnica”, e il continuo rinnovo della squadra, trascurando tecnici e atleti della zona.
Quando è stato proposto a Profili di fare un passo indietro, in favore di una nuova cordata, lo stesso ha fatto presente la sua disponibilità a patto però che i subentranti formalizzassero, in termini di garanzia, una fidejussione a suo nome, piuttosto consistente.
“Dopo cinque deludenti anni (il presidente Profili ha assunto la presidenza della Civitanovese dalla stagione 2017-18) – è stato puntualizzato – la pazienza è finita, per cui da oggi ci faremo promotori di una contestazione civile, senza azioni di violenza. Continueremo però a rimanere a fianco della squadra, perché rappresenta l’espressione calcistica più bella della nostra città, che sicuramente merita una collocazione a livelli più dignitosi, come avviene per tante città che non hanno l’importanza economica e turistica della nostra”.

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