Le recenti rilevazioni sull’uso degli stupefacenti nelle Marche evidenziano la preoccupante ascesa di un fenomeno che ormai non è più limitato solo ai giovani, ma coinvolge ogni fascia sociale.
In un solo decennio le persone che si sono rivolte ai SERT sono infatti più che raddoppiate, a ulteriore dimostrazione che l’intera Regione è preda di una criminalità che prospera indisturbata e fa affari d’oro, anche grazie alla lentezza di quell’apparato di contrasto che non ha saputo comprendere e fermare per tempo l’invasione dei trafficanti di morte.
La diffusione di droghe di largo consumo ed a basso prezzo appare quindi inarrestabile, mentre le Forze di Polizia, gravemente sotto organico e prive di mezzi, faticano e non poco ad assicurare sia la loro presenza sul territorio che l’ordinaria amministrazione.
Atteso che le tossicodipendenze sono strettamente legate all’aumento dei reati, forte appare il rischio che le Marche perdano a breve la reputazione di Regione mite e tranquilla, divenendo uno dei principali crocevia della malavita organizzata per lo spaccio di stupefacenti. E molteplici sono i segnali che dimostrano che ciò sta già avvenendo.
Secondo Roberto BONI e Salvatore TORNAMBENE, Dirigenti Nazionali dell’Unione Sindacale di Polizia, manca ancora da parte delle istituzioni una reale percezione dell’entità del fenomeno, mentre le attuali pene detentive contro gli spacciatori risultano assolutamente blande e non costituiscono affatto un efficace deterrente.
Urgono, pertanto, provvedimenti drastici che non possono non prescindere da condanne esemplari, seguite dal divieto assoluto di ritorno nella Regione dei pusher, ma anche dalla confisca di ogni bene mobile e immobile alle organizzazioni criminali che li gestiscono, destinando poi tali beni alle comunità che si occupano del recupero dei tossicodipendenti.
Necessario anche l’aumento degli organici delle Questure, al fine di assicurare un ricambio generazionale che restituisca concreta funzionalità a quelle attività di prevenzione e di indagine, senza le quali il vero contrasto al traffico di droga continuerà a rimanere unicamente materia per la propaganda elettorale dei soliti politicanti di turno.
UNIONE SINDACALE DI POLIZIA